I nemici dell'orto e come combatterli

Le malattie e i parassiti degli ortaggi

Tutti gli organismi viventi sono soggetti alla malattie, sia nel regno animale che in quello vegetale; le malattie, di qualunque genere ed origine, stressano l'organismo e possono essere la concausa o l'innesco di altre patologie, in una catena di eventi che a volte ha dell'incredibile.
Le piante sane e robuste resistono all'attacco di malattie e parassiti molto meglio di quelle deboli o stressate, ma questa resistenza non è una garanzia assoluta; infatti, malgrado una coltivazione corretta, un attento diserbo, la rotazione delle colture e la selezione di una quantità sempre maggiore di varietà resistenti alle malattie, anche negli orti coltivati con estrema cura possono presentarsi problemi di parassiti e malattie. Saper diagnosticare con rapidità ed esattezza le varie patologie è fondamentale per essere in grado di intervenire al più presto con la giusta cura, che molto spesso consiste nella somministrazione di sostanze chimiche. Le varietà orticole sono particolarmente delicate perchè a differenza delle specie ornamentali sono molto spesso destinate ad un consumo alimentare, con ovvie considerazioni sanitarie e etiche.

Precauzioni nell'uso dei prodotti chimici

Anche in agricoltura, purtroppo, si sono commessi errori molto gravi arrivando ad un uso indiscriminato di prodotti chimici spesso in maniera errata sia per utilizzo che per dosaggi. con il risultato di arrecare danni gravissimi ad interi eco sistemi.

Seguire sempre con precisione le istruzioni del fabbricante, in particolare per quanto riguarda la diluizione, i tempi di applicazione e il periodo che deve intercorrere tra l'ultima applicazione e il momento della raccolta. L'attenzione deve essere massima, in quanto il non rispetto di queste norme può avere grosse ripercussioni nell'ecosistema in cui sono coltivati gli ortaggi e le piante. E' davvero stupefacente constatare i danni ambientali che possono insorgere anche semplicemente lavando i contenitori che hanno accolto i prodotti chimici.
Conservare questi prodotti ben chiusi ed etichettati in modo che non siano accessibili a bambini o animali. Non travasarli mai in bottiglie per bibite. Nebulizzarli in giornate non ventose, in modo che il prodotto non ricada su altre piante o in giardini, stagni, ruscelli, sorgenti o fossi vicini. Non utilizzare mai per miscelare o nebulizzare contenitori già usati per diserbanti e non preparare mai più soluzione di quanta ne occorra, perché poi è difficile eliminare l'eccesso senza pericolo. Dopo l'applicazione lavare accuratamente le mani e gli strumenti usati.
Queste norme sono quasi sempre presenti anche nei foglietti illustrativi dei prodotti, e non è un vezzo; seguire queste norme di comportamento non è solo buon senso ma è anche previsto dalle normative comunitarie.
Alcune sostanze chimiche per la loro natura devono essere usate con precauzioni ancora maggiori. Ad esempio la polvere di calomelano è velenosa e occorre indossare guanti protettivi mentre viene maneggiata. Molte sostanze possono irritare la pelle, gli occhi, il naso e la bocca; a chi soffre di allergie conviene indossare guanti, maschera e occhiali di protezione; alcuni studi sembrerebbero anche indicare un rischio cancerogeno di diverse sostanze, ma al momento non si hanno dati certi ed incontrovertibili.
Usare i pesticidi deve sempre essere fatto con estrema cautela: non tutti gli insetti e gli animali del giardino sono nocivi per le piante, anzi ce ne sono di utili, pensiamo agli insetti impollinatori (api e simili), fondamentali per lo svilupo di moltissimi frutti. Essi possono venir uccisi dai pesticidi, ragione per cui questi non vanno usati in eccesso e indiscriminatamente.

Pesticidi e fungicidi

I fungicidi sono usati per prevenire le infezioni mentre i pesticidi sono usati per combattere le infestazioni. Ci sono molti tipi di pesticidi e agiscono in modi diversi. Quelli che agiscono per contatto (ad es. il derris), colpiscono direttamente gli insetti: per ucciderne la massima quantità è importante distribuire queste sostanze su tutta la superficie della pianta. Dopo l'applicazione rimangono attivi per un periodo relativamente breve. Le sostanze che agiscono per traslocazione (es.formothion, dimethoato), vengono assorbite dalla pianta e diffuse attraverso la linfa; sono molto efficaci contro gli insetti che succhiano la linfa. Non è necessario irrorare tutta la pianta, ma si possono bagnare solo le radici. La maggior parte dei fungicidi si limita a pr¬venire le malattie e va perciò applicata prima che si manifestino i sintomi di un'infezione. Si possono ora trovare sul mercato dei fungicidi che agiscono parzialmente per traslocazione (ad es. benomil). Questi prodotti vengono in parte assorbiti dai tessuti della pianta e agiscono per un breve periodo anche se l'infezione è già in atto.

Metodi di applicazione

I prodotti chimici possono essere acquistati sotto forma di polveri, polveri solubili, spray, unguenti, pillole, granuli, aerosol. Non tutti comunque esistono sotto ognuna di queste forme, né tutte le forme sono efficaci per un certo tipo di malattia o infestazione. La maggior parte di questi prodotti sono indicati nel testo in base alle sostanze chimiche attive che contengono e non in base alla denominazione o alla marca. Controllare sempre che siano contenuti gli elementi attivi più adatti; questi sono scritti sulle etichette delle confezioni o sui foglietti illustrativi.

MALATTIE DELLE PIANTE

Cancro della pastinaca

Provoca il marciume dei tessuti delle pastinache. Non esistono rimedi efficaci, ma si può ridurre il rischio di un attacco coltivando le piante in un luogo fresco, rinnovato ogni anno, in un terreno ben dissodato in profondità e con pH 5,5-7,0.

Ernia del cavolo (Plasmodiophora brassicae)

Deforma le radici e compromette gravemente lo sviluppo di tutte le brassiche. Questa malattia è più frequente nei terreni acidi; si può quindi aumentare il pH del terreno fino a 6,5-7,5 distribuendo calciocianammide o carbonato di calcio in ragione di 450 g/m2; mantenere il grado di acidità a questo livello con piccole aggiunte delle stesse sostanze negli anni seguenti. La polvere di calomelano al 4% incorporata al terreno in ragione di 45 g/m2 prima della semina aiuta a combattere l'ernia ed è efficace anche contro la mosca delle radici del cavolo. I semenzali possono essere anche immersi in polveredi calomelano o in una soluzione di benomil come misura preventiva.

Maculatura alonata o carbone (Pseudomonas phaseolicola)

È un'infezione batterica che colpisce i semi provocando macchie sulle foglie dei fagioli. Le macchie sono circondate da un alone leggermente colorato. Non si conoscono rimedi efficaci; le piante malate vanno bruciate dopo la raccolta.

Maculatura fogliare

Colpisce prevalentemente brassiche, bietole e barbabietole attaccando le foglie più vecchie su cui rimangono macchie tonde e brune. A volte i tessuti colpiti cadono e rimangono dei fori. È una malattia che si aggrava nelle stagioni più umide, soprattutto nelle colture affollate o sulle brassiche cresciute trop-po tenere a causa di un eccesso di fertilizzanti azotati. Le foglie contagiate vanno asportate e distrutte. Come prevenzione diradare le piante ed eseguire un'accurata rotazione delle colture.

Mal vinato dell'asparago (Rhizoctonia violacea)

Attacca le radici e la base degli asparagi crescendo avviluppato ad esse in filamenti violacei a reticolato. Possono anche apparire piccole masse rotonde di ife fungine. Con la morte delle radici gli apici vegetativi ingialliscono e muoiono. Se l'infezione è leggera, si può isolare l'area contaminata introducendo nel terreno, alla profondità di 30 cm, fogli spessi di polietilene. Se invece è grave, abbandonare il terreno infetto e trasferire altrove la coltivazione. Marciume del colletto dei semenzali È favorito da condizioni di aria stagnante o di sovraffollamento e dall'uso di comune composta da giardino non sterilizzata. I semenzali colpiti marciscono all'altezza del colletto e crollano al suolo. Come prevenzione seminare in composta sterilizzata. Le infezioni leggere possono essere tenute sotto controllo annaffiando i semenzali con captano, zineb o composto Chesthunt, dopo aver eliminato i semenzali già morti, onde evitare rischi di contagi.
Marciume della cipolla (Botrytis allii)

Marciume della cipolla (Botrytis allii)

Può distruggere una gran quantità di cipolle riposte per la conservazione. Una muffa grigia cresce sul colletto dei bulbi o in prossimità, facendoli diventare molli e marcescenti. In seguito sui tessuti marciti si sviluppano le grandi spore nere del fungo. Conservare solo bulbi ben sodi e asciutti in un luogo fresco e secco con una buona aerazione tutt'intorno. Controllarli spesso e scartare subito quelli che cominciano a marcire. Poiché l'infezione può partire dal seme, comprare solo in un negozio di fiducia piantine o semi di buona qualità già trattati contro il marciume. Prima della semina o del trapianto cospargere semi e piantine con benomil in polvere.

Marciume nero della patata (Erwinia carotovora var. atroseptica)

Causa l'ingiallimento precoce del fogliame delle piante affette; i getti cadono a causa del marciume e dell'annerimento alla base, anche se a volte alcuni steli riescono a svilupparsi normalmente. La pianta può morire prima che si formino dei tuberi, e quelli già formati presentano un marciume viscido di colore bruno o grigio al loro interno. Distrug-gere ogni pianta infetta. Se si conservano dei tuberi gravemente colpiti, questi finiscono per marcire, mentre quelli solo lievemente colpiti non presentando sintomi possono passare inosservati ma, se piantati la stagione successiva, trasmetteranno l'infezione.

Marciumi pedali e radicali

Sono causati da diverse specie di funghi che colpiscono le radici e la base dello stelo delle giovani piante uccidendole. Come prevenzione immergere i semenzali in captano; ai primi sintomi annaffiare subito le piante con una soluzione di captano, composto Chesthunt o zineb. Per le piante di pomodoro colpite rincalzare composta sterile intorno alla base. Bruciare le piante malate.

Moniliosi (Sclerotinia)

Colpisce le radici e la base dei fusti di diverse piante, tra cui carote, cetrioli, topinambur, e le radici e i tuberi riposti per la conservazione. Bruciare le piante colpi¬te per evitare che l'infezione si propaghi al resto del terreno attraverso le grandi spore che si formano sulle piante malate. Purtroppo non esistono prodotti chimici adeguati. Pulizia e rotazione delle colture affette sono gli unici rimedi pratici che si possono adottare.

Muffa bianca delle cipolle (Sclerotium cepivorum)

Si presenta come un feltro bianco alla base delle cipolle; provoca rapidamente la morte delle foglie. Bruciare le piante non appena ci si accorge che sono malate. Come prevenzione distribuire benomil o polvere di calomelano al 4% direttamente nei solchi prima della semina o nebulizzando le piante con una soluzione di benomil quando hanno raggiunto l'altezza di 18-20 cm.

Muffa grigia (Botrytis cinerea)

Può colpire la maggior parte delle piante a qualsiasi stadio dello sviluppo. È favorita da condizioni di sovraffollamento e di aria stagnante; gli steli, le foglie o i frutti colpiti marciscono rapidamente e sono ricoperti da una muffa grigio-bruna. Come prevenzione seminare ben distanziato e diradare semenzali e piante. Ventilare bene le colture in serra e assicurarsi che il materiale vegetale morto o in via di decomposizione venga eliminato e bruciato. Nebulizzare con thiram le piante che svernano. Se la muffa grigia dovesse colpire tutte le piante coltivate in serra, eseguire fumigazioni di tecnazene.

Muffa grigia dei legumi (Botrytis cinerea)

Provoca la decolorazione delle foglie e degli steli delle fave e può attaccare con gravi conseguenze le colture che svernano. Vengono più colpite le piante coltivate in terreni acidi o quelle che crescono troppo tenere per eccesso di fertilizzanti azotati. Come prevenzione seminare rado, distribuire potassa in ragione di 15 g/m2 prima della semina in novembre e mantenere il pH del terreno tra 6,5 e 7,0. Nelle zone in cui la muffa grigia è endemica nebulizzare il fogliame ancora giovane con un fungicida rameico prima che si manifestino i sintomi della muffa grigia.

Oìdio o mal bianco

Attacca zucchine, cetrioli e altri ortaggi, soprattutto quando le radici non hanno abbastanza acqua. Una polvere bianca ricopre i fusti e le foglie. Ai primi sintomi nebulizzare le piante colpite con benomil, dino- cap, tiofanato di metile e, se necessario, ripetere il trattamento.

Peronospora

Può attaccare lattuga, cipolle, spinaci e le giovani brassiche. Seminare ben distanziato ed eseguire per tempo il diradamento dei semenzali; se fossero ugualmente attaccati, eliminare tutte le foglie malate e nebulizzare con zineb o mancozeb. Per le giovani piante di cavolfiore si può usare anche il diclofluanide e sulle altre brassiche, cipolle e spinaci la poltiglia bordolese; per la lattuga va bene anche il thiram.

Peronospora delle solanacee (Phytophthora infestans)

E una grave malattia delle patate che colpisce anche i pomodori. Le foglie, gli steli e i tuberi delle patate possono venirne distrutti. Per ridurre il rischio di infezioni piantare tuberi sani in buche profonde almeno 12 cm e rincalzarli al momento giusto. Le patate coltivate per il raccolto autunnale vanno anche nebulizzate con mancozeb, maneb, zineb o poltiglia bordolese a partire da luglio. Tagliare e rimuovere gli steli prima di raccogliere i tuberi. Nelle zone in cui questa malattia è molto diffusa piantare varietà di patate resistenti alla peronospora. Difendere i pomodori nebulizzandoli a metà estate subito dopo la cimatura con uno dei prodotti indicati per le patate. Se il tempo è fresco e umido, ripetere il trattamento ogni due o tre settimane.

Scabbia comune

Si presenta soprattutto quando il terreno è arido, carente di humus e anche nei terreni alcalini. Un pH 5,0-6,0 del terreno e un arricchimento del contenuto di humus riducono l'incidenza di questa malattia. Inoltre le patate vanno tenute ben irrigate, soprattutto quando il tempo è siccitoso. Contro la scabbia non esistono prodotti chimici efficaci.

Virosi

Provocano maculature fogliari, deformazioni e spesso uno sviluppo stentato delle piante. Attaccano soprattutto zucchine, sedano, cetrioli e pomodori, ma anche altri ortaggi. Vengono diffuse da afidi e nematodi; è quindi necessario tenere sotto controllo questi parassiti e distruggere le infestanti, che servono loro da ricettacolo. Per le piante infette non c'è alcun rimedio: una volta diagnosticato il male l'unica cosa da fare è bruciarle. Lavare sempre molto bene mani e attrezzi dopo essere entrati in contatto con piante colpite da virosi.

PARASSITI

Afidi

Infestano la maggior parte delle coltivazioni. Oltre al danno che provocano direttamente gli afidi sono portatori di virosi e favoriscono lo sviluppo delle fumaggini. Tenere le piante sotto controllo regolarmente; in caso di attacco nebulizzare con dimethoato, derris, formothion, malathion, menazon, pirimidil o prodotti analoghi. Se la raccolta deve avvenire dopo non più di una settimana dal trattamento, spruzzare con derris. Conviene nebulizzare anche le zucche solo con derris o con piretroidi, altrimenti potrebbero venir danneggiate; invece i piselli e i fagioli, se in fiore, devono essere nebulizzati al crepuscolo con pirimidil, tollerato dalle api che sono i principali impollinatori.

Afidi delle radici (Pemphigus bursarius)

Possono colpire fagioli, lattuga e carciofi. In genere non si nota l'attacco finché le piante non sono infestate. In caso di infestazioni gravi irrorare con malathion. Come prevenzione distribuire sul terreno granuli di diazinon prima della semina o del trapianto.

Aleurodide o mosca bianca delle serre (Trialeurodes vaporariorum)

Attacca brassiche, zucche, pomodori e altri ortaggi e lascia depositi di fumaggini sulle foglie. La mosca bianca del cavolo è una specie distinta dalla mosca bianca delle serre, ma contro entrambe sono efficaci i trattamenti a base di piretroidi o pirimiphos-methyl, nebulizzando tre o quattro volte a intervalli di sette giorni. In serra si può ricorrere alla lotta antiparassitaria integrata introducendo la vespa Encarsia formosa, evitando così il problema dei residui lasciati dai pesticidi e dell'assuefazione, ma per la maggior parte dei giardinieri, purtroppo, questo metodo non è molto pratico.

Altiche o pulci di terra (Phy/lotreta spp)

Sono minuscoli coleotteri che infestano in gran numero i semenzali delle brassiche divorandone le foglie su cui lasciano piccoli fori. Ricorrere a trattamenti a base di derris, HCH o pirimiphos-methyl. Le piante vengono danneggiate raramente dopo che hanno superato lo stadio di semenzali.

Bruchi

Attaccano i cavoli e bisogna evitare che penetrino fino al cuore, perché qui sarebbe molto difficile raggiungerli. Si possono togliere a mano, se il numero delle piante è limitato, oppure ricorrere a un trattamento con carbaryl, HCH o fenitrothion.

Chiocciole, lumache, onischi e millepiedi

Possono distruggere i semenzali e attaccare molti ortaggi in via di sviluppo. Contro le lumache distribuire lungo le file esche di metaldeide o methiocarb. Quest'ultimo è più efficace contro gli onischi e i millepiedi, ma, se l'infestazione è grave, può essere necessario cospargere le piantine con polvere di HCH.

Criocera dell'asparago (Crioceris asparago)

È un piccolo insetto giallo e nero le cui larve grigio-nere possono defogliare le piante durante l'estate. Sopprimerli nebulizzando gli asparagi con derris o pirimiphos-methyl non appena si nota la loro presenza.
Dorifora (Leptinotarsa decemlineata)

Dorifora (Leptinotarsa decemlineata)

È un parassita che colpisce le Solanaceae, soprattutto patate e melanzane e, in misura minore, peperoni e pomodori. Attacca prima i getti e le foglioline giovani, poi anche le altre parti delle piante fino a defogliarle completamente. In seguito le piante possono morire. Irrorare le piante colpite con carbaryl.

Elateridi (Agriotes spp)

Possono trovarsi in gran numero nei prati e nelle zone infestati da erbacce. Attaccano le radici di molti ortaggi possono compromettere seriamente la qualità delle patate. Trattare il terreno al momento dell'impianto o della semina con diazinon o bromophos.

Mosca dei sedani (Phillophylla heraclei)

Vive nelle foglie del sedano, della pastinaca e di alcune erbe aromatiche. Contro gli attacchi più gravi nebulizzare le piante con malathion o dimethoato. Se l'infestazione è leggera, invece, togliere le mosche a mano e bruciare le foglie colpite.

Mosca della carota (Psila rosae)

È il parassita più dannoso della carota e attacca anche prezzemolo, pastinaca e sedano. La crescita delle piante è stentata e nelle carote già colpite si possono sviluppare marciumi secondari. Seminare molto rado o usare semi involucro disponendoli oculatamente in modo da non avere più bisogno di diradare le piante in seguito, perché la femmina di questo parassita è fortemente attirata dal profumo che si sprigiona dalle foglie di carota nel corso del diradamento. Effettuando la semina dopo la fine di maggio si riesce a evitare la prima generazione di larve, ma le mosche della carota sono così diffuse che si consiglia comunque di cospargere i solchi di semina con diazinon, bromophos o chlorpyrifos, in modo da proteggerli almeno per sei-otto settimane. Nebulizzare con pirimiphos-methyl a fine agosto le carote che non vengono raccolte prima dell'autunno.

Mosca della cipolla (Chlortophila antiqua)

Attacca tutte le piante appartenenti alla famiglia delle cipolle. Le piante giovani possono essere distrutte dalle larve e i bulbi già sviluppati ven-gono scavati da tunnel che li rendono imman-giabili. Durante le prime fasi più vulnerabili del-lo sviluppo disinfettare il terreno con granuli di diazinon, bromophos o chlorpyrifos al momento della semina o del trapianto.

Mosca delle radici del cavolo (Chlortophila brassicae)

Allo stadio di larva può devastare i semenzali e le giovani piante di molte brassiche. I solchi di semina e il terreno d'impianto vanno trattati preventivamente con diazinon, chlorpyrifos o bromophos. Contro gli attacchi alle piante già ben consolidate annaffiare abbondantemente con pirimiphos-methyl.

Nematode della cipolla (Ditylenchus dipsaci)

Attacca soprattutto le piante appartenenti alla famiglia delle cipolle, ma anche carote, pastinache e fagioli. I nematodi sono microscopiche creature simili a vermi che vivono all'interno degli steli e delle foglie. A causa loro i tessuti vegetali diventano gonfi e mollicci e la pianta non tarda a marcire e morire. Per un giardiniere dilettante non esistono sostanze capaci di sopprimere questo parassita e le piante infestate vanno bruciate. Le piante che possono venir attaccate dai nematodi, comprese alcune infestanti, non devono venir coltivate in terreni infestati dal nematode della cipolla per alcuni anni.

Nematode dorato della patata (Heterodera rostochiensis)

Vive nelle radici delle patate e dei pomodori e già a metà estate il fogliame è totalmente morto; il raccolto rimane quindi molto ridotto. Non esistono prodotti chimici disponibili per i giardinieri dilettanti; la rotazione delle colture aiuta come prevenzione, ma, se un terreno è gravemente infestato, può essere necessario smettere la coltivazione di patate. Alcune varietà di patate sono resistenti a una specie di nematodi, Globodera rostochiensis, ma nessuna finora lo è a G. pallida.

Nottue

Sono bruchi di diverse specie di lepidotteri che vivono nel terreno. Si nutrono delle radici e della base dei fusti delle piante e attaccano la maggior parte degli ortaggi quando sono ancora a uno stadio iniziale, facendoli dap¬prima avvizzire e poi morire. Come trattamen¬to disinfettare il terreno con chlorpyrifos, dia¬zinon o bromophos prima della semina o del trapianto.

Ragnetto rosso delle serre (Tetranychus telarius)

È un parassita molto comune degli ortaggi coltivati in serra e causa la decolorazione delle foglie e un arresto dello sviluppo. Ha dimensioni minuscole: è quasi invisibile a occhio nudo. Un'atmosfera umida aiuta a tener lontani i ragnetti rossi, che prosperano in condizioni ambientali calde e secche, ma per far fronte alle infestazioni nebulizzare le piante a intervalli di sette giorni con malathion, dimethoato o pirimiphos-methyl. Quando si usano queste sostanze sui cetrioli fare attenzione perché possono danneggiare le foglie; un'alternativa meno rischiosa è la lotta antiparassitaria integrata. Nebulizzare di sera quando è meno caldo e assicurarsi che le radici delle piante siano ben umide.

Sitona delle leguminose (Sitona lineatus e S. limosus)

Si nutre del margine delle foglie delle piante di pisello e di fava. È necessario intervenire con HCH o pirimiphos-methyl in polvere solo se vengono attaccati i semenzali.

Tortrice del pisello (Cydia nigricana)

Allo stadio di larva danneggia gravemente i piselli, mangiando i frutti e compromettendo le coltivazioni, soprattutto nel caso delle varietà a maturazione tardiva. Le varietà più precoci in genere non vengono attaccate perché fioriscono prima della deposizione delle uova. Nebulizzare con fenitrothion i piselli che fioriscono tra la metà di giugno e la metà di agosto, sette-dieci giorni dopo l'inizio della fioritura.

Tripide del pisello (Kakothrips pisivorus)

È un insetto piccolissimo e sottile, marrone-nero o giallo, che succhia la linfa dalle foglie e dai baccelli dei piselli. Questo provoca una decolorazione bruno-argentata e i baccelli danneggiati possono crescere deformi e avere solo pochi frutti. Le infestazioni più gravi si presentano soprattutto in estate, quando è caldo e siccitoso. Come prevenzione nebulizzare con dimethoato, formothion o fenitrothion.

Uccelli

Possono causare danni alle colture nel corso di tutto l'anno. Spaventapasseri e sostanze repellenti raramente sono efficaci; in qualche caso e solo per brevi periodi possono essere d'aiuto, ma, se il problema degli uccelli si ripresenta costantemente, è essenziale ricorrere a qualche tipo di gabbia e rete di protezione per le piante e i frutti, perché i raccolti non vengano compromessi.

Bibliografia

The Royal Horticultural Society's Concise Encyclopaedia of Gardening Techniques © 1988 Mitchell Beazley Publishers London
Appunti di coltivazione © 1990 - Armando Mancini

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