Chi sono e cosa fanno i più comuni parassiti nemici delle nostre piante.

AFIDI

Afidi

Gli afidi sono parassiti comunemente conosciuti come pidocchi delle piante.
Sono lunghi da 2 a 3 mm, si trovano raccolti in fitte colonie e hanno colori che variano dal verde chiaro al bruno.
I giovani germogli attaccati dagli afidi si deformano; sui lembi di foglie e fiori compaiono decolorazioni puntiformi.
Gli escrementi zuccherini di questi insetti, attraggono le formiche; a volte osservare "raggruppamenti" sospetti di formiche o insoliti via vai di formiche può essere indicativo di un insediamento di afidi; inoltre favoriscono la formazione di fumaggine (funghi che si sviluppano sulle foglie), che deturpa la chioma delle piante.
Forti attacchi provocano l'accartocciamento e il progressivo disseccamento delle foglie.
Tra le piante più colpite figurano le rose e le orchidee. Gli afidi, che sono tra i più comuni parassiti sia nelle abitazioni sia in giardino, si possono combattere con prodotti a base di piretrine sintetiche (cioè ottenuti dal piretro o per sintesi chimica).
Sono anche efficaci i trattamenti con macerato d'ortica di 12 ore (gli afidi scompaiono generalmente in 2-3 giorni) oppure con propoli agricola o ancora con macerato d'assenzio.

COCCINIGLIE

Cocciniglie

Le cocciniglie sono insetti emitteri lunghi da 2 a 5 mm. Sono mobili solo nella fase giovanile. Esistono diversi tipi di cocciniglie in relazione alla loro forma e alla parte di pianta che colpiscono: a scudetto, farinose, delle radici, a virgola e cotonose. Sono ricoperte da una struttura cerosa e si sviluppano particolarmente quando il clima è umido e caldo. Le giovani foglie colpite si deformano e sulla chioma si sviluppa la fumaggine. Gli insetti si possono osservare anche alla base dei piccioli fogliari e sul fusto. Colpiscono soprattutto le piante ornamentali, l'oleandro, il pittosforo, ma attaccano anche gli agrumi. Per le piante orna- mentali delle abitazioni e del terrazzo è consigliabile asportare manualmente gli insetti utilizzando un pennello oppure un batuffolo di cotone imbevuti d'alcol.
Se l'infestazione è molto grave si può ricorrere a un'emulsione di un olio vegetale di quelli usati in cucina (soia, arachide ecc.) con acqua e lecitina di soia: per un litro di olio, 200 g di lecitina di soia, oppure utilizzare una miscela di olio bianco (olio minerale derivato dal petrolio) e acqua . Dopo aver emulsionato bene i componenti, si nebulizza la pianta colpita.

ACARI, TARSONEMI ED ERIOFIDI

L'aspetto degli acari, minuscoli insetti che si nutrono della linfe delle piante, ricorda quello di piccoli ragni, tanto che il più diffuso di questi parassiti è comunemente noto come "ragnetto rosso". Gli acari sono solitamente visibili sulla pagina inferiore delle foglie, dove determinano la comparsa di punteggiature decolorate che si trasformano in macchie biancastre o giallastre. In seguito, le foglie diventano interamente gialle e finiscono per seccare. In caso di infestazioni gravi sono visibili filamenti bianchi. Solo con una lente d'ingrandimento è possibile osservare gli acari adulti, microscopici, generalmente di colore giallo-verde con macchie brune laterali. Le larve sono invece rosa. I tarsonemi sono acari molto piccoli presenti soprattutto sui nuovi germogli e nella guaina che protegge il bocciolo. Si sviluppano soprattutto quando la temperatura e l'umidità sono elevate. Le foglie si presentano arricciate, deformate e ispessite per la presenza di aree color bronzo impregnate di suberina (sostanza impermeabile che provoca la morte delle cellule).
Gli eriofidi sono acari microscopici, bianchi e molli. Nelle piante colpite dagli eriofidi, la pagina superiore delle foglie, che in seguito si staccano dai rami e cadono, presenta bolle estese. Acari, tarsonemi ed eriofidi colpiscono la maggior parte delle piante ma soprattutto la rosa, il ciclamino, l'ortensia, il gladiolo, la gerbera, il geranio, il tulipano, la camelia, la felce, la stella di Natale e il garofano.
Come si combattono
La difficoltà principale della lotta a questi insetti consiste nella presenza contemporanea, sulla pianta, di uova e soggetti adulti. Molti prodotti controllano solo il parassita o solo le uova, per cui spesso è necessario eseguire due diversi trattamenti a distanza di due settimane circa. Inoltre, acari e tarsonemi si abituano facilmente agli acaricidi, per cui occorre cambiare di frequente il prodotto utilizzato. Se non si vogliono usare prodotti chimici tossici si può combattere il ragnetto rosso con applicazioni di polvere di litotamnio o di farina di roccia, tenendo presente che, aumentando l'umidità dell'aria, questo parassita tenderà ad allontanarsi spontaneamente.  

ALEURODIDI E TRIPIDI

ALEURODIDI E TRIPIDIGli aleurodidi sono piccoli insetti (tisanotteri), conosciuti con il nome di mosche bianche in quanto ricoperti di cera bianca, che si nutrono della linfa delle piante.
Sulla pagina superiore delle foglie attaccate compaiono piccole decolorazioni circolari, seguite dall'ingiallimento e dal deperimento complessivo della pianta. Sulla pagina inferiore delle foglie sono risibili i parassiti che, se toccati, volano via velocemente. Le piante più colpite sono fucsia, azalea e begonia. I tripidi (anch'essi si nutrono della linfa) sono insetti di forma allungata, con dimensioni di 1-2 mm. In prossimità dei punti di attacco e sulle foglie già sviluppate compaiono decolorazioni irregolari con riflessi argentei, cosparse di defecazioni puntiformi nere. Le piante più colpite sono garofano e gladiolo. Le mosche bianche si possono combattere con insetticidi a base di piretro o con infuso di tanaceto, mentre per i tripidi si può usare olio di anice.

LUMACHE

sono molluschi molto voraci che si nutrono di piante erbacee. Gli esemplari colpiti da questi parassiti presentano erosioni superficiali e perforazioni delle foglie. Le giovani piante possono essere danneggiate anche in modo irreparabile. Uno dei principali segni che consentono il riconoscimento dell'animale parassita è la presenza di strisce di muco argenteo sui vegetali attaccati. Si eliminano attirandole in trappola con la birra.

CICALINE E LEPIDOTTERI

Il nome cicaline deriva da una vaga somiglianza con le cicale. Sono insetti dotati di apparato boccale pungitore col quale si nutrono della linfa delle piante. Le foglie si decolorano nella zona della pagina inferiore in cui vengono punte. Inoltre, le cicaline sono in grado di trasportare virus da una pianta all'alta Le piante più colpite sono l'azalea e la rosa.
I lepidotteri, o farfalle, allo stadio di larve (i bruchi) si cibano di radici, foglie, fiori e persino legno; sono voracissimi; le foglie vengono rosicchiate quasi completamente e, a volte, rimane solo la nervatura. Nei punti di attacco si notano filamenti setosi che arrivano a formare ragnatele estese. Se l'insetto colpisce le radici, si nota un progressivo deperimento della pianta. Un altro segno della presenza di bruchi è costituito da buchi circolari sulle foglie. Le piante più colpite sono le rose e le Crucifere.

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