La storia dell'erboristeria, ovvero l'arte di curarsi con le erbe.

Un affascinante viaggio lungo 4000 anni di storia alla scoperta di come l'erboristeria abbia accompagnato e curato l'uomo attraversando epoche, luoghi e culture molto differenti.

La scuola italiana

La scuola italiana dette un contributo importante, prendendo fortemente spunto dal sapere arabo; comincia attorno al secolo X, ovviamente nelle più antica e prestigiosa scuola medica della penisola: la scuola Salernitana.

La scuola salernitana

Regimen Sanitatis, seu Flos Medicinae Salerni
Regimen Sanitatis, seu Flos Medicinae Salerni

Salerno, allora capitale normanna dell’Italia Meridionale, era un centro culturale di primissimo ordine. Aveva un clima assai mite e per questo possedeva orti dove era possibile far crescere ogni sorta di erba medicamentosa.
Città di mare, riparata dai venti, in posizione ideale perché vi confluissero studiosi dalla Sicilia e dall’Africa, dalla Grecia e dall’Arabia, sede di un convento benedettino attivissimo, Salerno divenne assai presto il centro ideale nel quale far convergere tutta la cultura del passato e del presente in materia di preparati medici con le erbe.
La sua fama fu così grande che da ogni parte d’Italia vi confluivano malati e convalescenti e l’arte medica era esercitata persino dalle donne, fatto di straordinaria importanza, se si considera il ruolo della donna in rapporto a quei tempi.
Non c'è erba che a Salerno non venga raccolta , sperimentata, catalogata e usata secondo i principi galenici e arabi, ma anche in rapporto a nuove sperimentazioni, a specifiche necessità, secondo i principi di questa rinomatissima scuola.
Tanta esperienza di erbe medicinali confluisce in un’opera che meglio di altre sintetizza l'essenza della scuola medica salernitana: è il Regimen Sanitatis, seu Flos Medicinae Salerni.

Naturalmente accanto ai precetti generali di carattere sanitario larga considerazione hanno le erbe, tra le quali si possono ricordare le foglie dell’ulivo, usate per curare diverse forme di paresi, l’euforbia, adatta a sanare i geloni dopo essere stata mescolata al rosso d’uovo, l’erba citrina, famosa per le proprietà diuretiche, i rizomi del giglio, la canfora, il cinnamomo, la noce moscata, Pissopo, (Hyssopus officinalis) il salice (Salix alba) del quale si dice in una traduzione ottocentesca del Regimen:
"Tu del salice coi sughi dall’orecchio i vermi fughi", la malva, destinata ai disturbi intestinali e della sfera femminile, la violetta, la cipolla e molte altre.

Naturalmente, come avviene in ogni epoca della storia, accanto a medici e farmacisti preparati, si moltiplicano in Europa ciarlatani e farmacisti che si facevano pagare profumatamente medicine "scadute" a causa dell'invecchiamento delle erbe, o comunque prive di qualsiasi efficacia. Contro costoro si elevarono proteste, in particolare quella di un tale Bernardo, che sulle Tavole della medicina salernitana scrisse un commentario, in cui inveiva contro questi imbonitori ciarlatani e ne svelava i trucchi.

Il lento declino

La medicina salernitana lentamente andava declinando, comunque aveva fatto scuola, tanto che in diverse città d’Italia sorsero altre scuole e gli imperatori intervennero via via a regolamentare  l'arte dei medici e dei farmacisti per evitare trucchi e manipolazioni.
Anche la vendita dei veleni fu disciplinata e in molti casi vietata: la scena di Giulietta e Romeo, in cui Romeo bandito da Verona cerca uno speziale e lo convince a vendergli un veleno potentissimo, con l’uomo che sulle prime rifiuta e agisce alla fine furtivamente, per soddisfare le esigenze dell’Occasionale cliente senza aver noie con la giustizia, è a questo proposito assai emblematica e significativa.

Le repubbliche marinare

Arriviamo così all’erboristeria del ’300 e dei secoli successivi, alimentata dallo sviluppo dei viaggi e degli scambi commerciali, grazie alle repubbliche marinare, alle crociate, ai pellegrinaggi in terra santa e ai santuari del tempo, a tutto un fiorire di attività legate anche alla storia dei liberi Comuni.

Una splendida miniatura
Una splendida miniatura

E noto che specialmente le repubbliche marinare, e in particolare Venezia, importavano grandi quantità di droghe e spezie e ne facevano mercato in occidente.
Canfora, mirra, pepe, chiodi di garofano, aloe, noce moscata si accumularono nei magazzini, entrarono nella composizione di linimenti e pozioni a base di altre erbe nostrane, alimentarono un commercio allora fiorentissimo e attivo.
Nacquero l’ordine degli speziali e le farmacie dotate di tutto un armamentario formato da mortai, pestelli, vasi di vetro, di terracotta, di metallo, alambicchi, fornelli, serpentine, banconi di vendita, ampolle, bilance, contenitori di ogni misura e tipo.

Proprio la relativa grande disponibilità di materie prime esotiche e ricche in principi attivi, portarono ad un forte sviluppo nella preparazione di rimedi medicamentosi, non tutti sicuri, anzi alcuni potenzialmente letali.

A Firenze, in particolare, fiorì l’arte dell’erboristeria ed è qui che si stabilì la norma che ogni buon farmacista tenesse presso di sé un ricettario con l’elenco delle erbe officinali, le ricette per preparare i medicamenti, le sanzioni per gli inadempienti.

Il Ricettario Fiorentino era diviso per capitoli dai titoli assai significativi come ad esempio:

  • Delle piante nostrali;
  • Delle piante forestiere;
  • Delle piante forestiere che nascono nei nostri paesi;
  • Delle radici;
  • Delle scorze;
  • De Legni;
  • De flori;
  • De frutti;
  • De semi, e così via per molte altre voci.

Parallelamente si sviluppoò anche un settore di cura degli organismi colpiti da avvelenamento per ingestione di sostanze tossiche.
Naturalmente i libri sulle virtù delle piante si sprecano: in essi sono ancora ripresi i precetti dei medici greci, romani, arabi e della scuola salernitana, arricchiti naturalmente con nuove acquisizioni e fantasie e destinati agli speziali di cui universalmente si riconosce l’ignoranza e la tendenza alla ciarlataneria.

 

Non perdere anche gli altri capitoli:

La storia dell'erboristeria capitolo 1: la mitologia

La storia dell'erboristeria capitolo 2: medici, scrittori e re

La storia dell'erboristeria capitolo 3: il medioevo, l'epoca d'oro

La storia dell'erboristeria capitolo 4: gli arabi

La storia dell'erboristeria capitolo 5: la scuola salernitana e le repubbliche marinare

La storia dell'erboristeria capitolo 6: dal rinascimento ai tempi moderni

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