Il polline un elemento fondamentale per la riproduzione delle piante
Il polline è l’elemento maschile del fiore; si presenta come polvere finissima variamente colorata a seconda del tipo di pianta. È contenuto nell’antera ossia nella parte terminale dello "stame" che è l’organo maschile del fiore.
Quando l’antera giunge a maturazione, si apre emettendo tutto il suo contenuto.
La funzione fondamentale del granulo pollinico è quella di fecondare gli ovuli presenti nel pistillo, cioé l’organo femminile del fiore, determinando quel fondamentale processo chiamato "fecondazione", attraverso il quale, con la produzione di semi e di frutti, viene assicurata la continuità della specie.
Questa operazione viene svolta prevalentemente dagli insetti che, si posano sui fiori per succhiarne il nettare e si coprono in tutte le loro parti di polline "trasportartandolo" da pianta a pianta; in alternativa la fecondazione può anche essere provocata dal vento, che disperde a distanza i granuli pollinici.
L'azione degli insetti è ritenuta fondamentale e insostituibile; non a caso quando per l'uso indiscriminato di insetticidi il loro numero è drasticamente calato, le piante sono entrate in sofferenza riproduttiva, mettendo così a rischio la sopravvivenza stessa di tutto il pianeta.
Composizione del polline
L’analisi chimica del polline ha permesso di stabilire la presenza di otto elementi principali:
1) Acqua in proporzione variabile tra il 12 e il 20%.
2) Proteine: il polline contiene proteine sotto forma di materia albuinoide dal 7 al 30%
3) Amminoacidi: istidina, leucina, treonina, triptofano, valina.
4) Glucidi: il polline contiene glucidi, principalmente sottoforma di zuccheri nella proporzione che va dal 25% al 48% allo stato secco
5) Vitamine: la vitamina B, la B2, l’acido nicotinico, l’acido pantotenico, la vitamina C. l’acido folico e la biotina.
6) Un glucoside: la rutina.
7) Un antibiotico
8) Un fattore di crescita.
Proprietà terapeutiche generali del polline
N.B. Le indicazioni terapeutiche sono indicative e non vanno intese come linee guida di alcun schema terapeutico.
- è un fortificante naturale che migliora lo stato generale dell’organismo; da tale proprietà derivano differenti indicazioni terapeutiche
- stimola l'organismo e lo aiuta a prevenire le aggressioni microbiche, rafforzandone le difese;
- regolarizza le perturbazioni funzionali, riequilibrando i metabolismi fragili.
- ridà forza ai convalescenti, alle persone affaticate, indebolite, intossicate.
- permette alle persone anoressiche di ritrovare l’appetito e di riacquistare peso. E raccomandato in tutti gli stati carenziali: decalcificazione, rachitismo, ritardi nella crescita, allattamento
- eccellente rimedio contro l’anemia.
- combatte l’affaticamento intellettuale, la nevrastenia, l’astenia.
- migliora l’attività del cervello, il lavoro intellettuale,la memoria.
- regolarizza le funzioni intestinali. Ristabilisce le funzioni dell’intestino perturbato: costipazione cronica, diarrea.
- combatte la colite, gli stati fermentativi, è sussidiario nei trattamenti di colibacillosi, perché attivo su batteri intestinali patogeni.
- grazie alla rutina in esso contenuta, combatte efficacemente la caduta dei capelli.
- aiuta nella lotta contro l'invecchiamento precoce e la senescenza.
Pollini di alcune Piante medicinali e loro azioni terapeutiche
- Borugo officinalis: la pianta fornisce un polline attivo nelle affezioni dell’apparato polmonare (tossi, bronchiti).
- Castanea sativa: il polline di questo albero ha un gusto caratteristico ed è di colore giallo chiaro. Ha la proprietà di fortificare il sangue, di decongestionare il fegato e la prostata.
- Erica herbacea e specie affini: quasi tutte le specie di Erica forniscono un polline con discrete attività sulle malattie della prostata e in genere nelle affezioni delle vie urinarie.
- Centaurea cyanus: la pianta del Fiordaliso fornisce un polline attivo come diuretico, antireumatico e antigottoso.
- Lavandula spica e specie affini: il polline di queste specie è stimolante, diuretico, tonico ed agisce favorevolmente sul sistema nervoso e sull’apparato digerente.
- Papaver rhboeas: il polline del Papavero, facilmente riconoscibile per la sua colorazione nera, ha numerose proprietà. Come la pianta intera, è efficace contro la tosse e particolarmente contro le bronchiti.
È raccomandato anche per le sue azioni sedative del sistema nervoso. - Taraxacum officinale: come la pianta intera, il polline del Tarassaco agisce favorevolmente sui reni e sulla vescica. Agisce anche come depurativo e blando lassativo.
- Rosa canina: fornisce un polline con azione diuretica e dissolvente sui calcoli renali.
- Rosmarinus officinalis: dà un polline molto attivo sul sistema nervoso, utile nei casi di debolezza generale, di superlavoro fisico od intellettuale. Agisce anche utilmente sui dolori di stomaco e d’intestino.
- Rubus ulmifolius: fornisce un polline utile come tonico generale, per la diarrea e nelle infiammazioni intestinali.
- Salvia pratensis e officinalis: il polline di queste specie agisce sullo stato generale dell’organismo, sulle funzioni digestive ed intestinali.
- Thymus vulgaris: la pianta fornisce un polline attivo sulle facoltà intellettuali.
Il miele
Il miele è il prodotto di trasformazione delle sostanze zuccherine contenute nel nettare dei fiori, operata dalle api, ed è il prodotto derivato dal polline più utilizzato dall'uomo; utilizzato da secoli come dolcificante, trova applicazione anche in medicina.
Composizione del miele
Il miele contiene mediamente contiene:
- 20% d’acqua, spesso meno, ma comunque mai più del 22%;
- Zuccheri in percentuali che variano dal 75% al 79%; di questi il 70% circa sono semplici, glucosio o destrosio e levulosio o fruttosio , mentre dal 5 al 9% sono zuccheri composti, in particolare saccarosio.
- Le sostanze residue, dall’1 al 5%, sono: proteme (poche), sali minerali e oligominerali vitamine, enzimi digestivi (diastasi, amilasi), acidi organici tra cui l’acido formico, sostanze aromatiche essenziali, una sostanza antibiotica (inibina), granelli di polline, pigmenti.
Proprietà terapeutiche generali del miele
Dara la sua ricchezza in glucidi (più di 3/4 del suo peso), il miele è innanzitutto "energetico", poiché il suo contenuto in zuccheri è rapidamente assimilabile, e costituisce una fonte immediata di calorie; cento grammi di miele producono 300 calorie immediatamente disponibili, senza preventiva digestione.
Altre indicazioni
- Il miele è anche particolarmente indicato nella dieta per l’ulcera gastrica.
- Possiede leggere proprietà lassative.
- Agisce sulla flora intestinale e combatte le fermentazioni.
- Applicato esternamente, favorisce la cicatrizzazione delle bruciature e delle ferite.
Proprietà specifiche dei mieli di alcune piante medicinali.
- Miele di Erica: è il migliore antisettico urinario, da impiegare in caso di cistite e di prostatite. Diuretico, è utile ai reumatici. Agisce anche contro le infezioni intestinali.
- Miele di Corbezzolo: è considerato un ottimo antiasmatico e diuretico.
- Miele di Lavanda: tradizionalmente, il miele di Lavanda è quello che si deve utilizzare in applicazioni esterne, in caso di bruciature, punture d’insetti, piaghe infette. E' un ottimo battericida e un antisettico da utilizzare in caso di malattie infettive, in particolare polmonare.
È un miele analgesico, utile contro l’insonnia, diuretico e vermifugo. - Miele di Rosmarino: è il miele per eccellenza degli epatici, da utilizzare in caso d’insufficienza epatica, di litiasi biliari, di cirrosi. E' anche un potente stimolante dello stato generale, raccomandabile alle persone stanche, in cattive condizioni generali, asteniche, sovraffaticate.
Infine, è un eccellente miele per lo stomaco e l’intestino: combatte le flatulenze, le fermentazioni, la colite. - Miele di Tarassaco: come la pianta da cui deriva, ha proprietà epatoprotettrici.
- Miele di Timo: è un potente antisettico generale da utilizzare contro tutte le malattie infettive, sia polmonari che delle vie urinarie o intestinali. Stimolante contro la stanchezza. Raccomandato in caso di tosse. Combatte le flatulenze della digestione. E' un eccellente vermifugo.
Le principali regioni apicole
Zona alpina: in questa fascia si ottengono soprattutto mieli millefiori, spesso molto aromatici. Il più apprezzato è quello di rododendro, che si produce ad alta quota, dove gli alveari vengono trasportati nel mese di luglio.
Zona subalpina: in questa zona, oltre ai mieli millefiori, si ottengono mieli specifici, assai pregiati: di acacia, di castagno, di tiglio.
Zona appenninica con tutti i suoi ambienti diversi: fascia costiera, entroterra collinare e montano. Mieli di erica, corbezzolo,
Zona di pianura: (padana in particolare) mieli di lupinella, trifoglio, tarassaco, colza, lavanda (Liguria), mieli fruttiferi (soprattutto melo e ciliegio).