Sono tante le patologie che possono colpire le piante da frutta; in questo articolo prendiamo in esame le malattie non parassitarie, ovvero quelle che hanno come causa i batteri e i funghi.
Le nostre piante fruttifere possono ammalarsi per patologie parassitarie, batteriche o fungine e ridurre la produzione di frutta o, addirittura, morire; in ambito produttivo intensivo questo significa una perdita anche importante di reddito e quindi dobbiamo fare di tutto per evitarlo; in questa serie di articoli passeremo in rassegna in dettaglio le malattie che possono colpire le piante da frutto indicando sintomi e suggerendo il trattamento adeguato per fare guarire le piante o, almeno, cercare di limitare i danni.
Avvertenza: nell'articolo vengono citati principi attivi che attualmente sono consentiti; prestare comunque molta attenzione perchè sono sostanze chimiche molto potenti (anticrittogamici e anti parassitari) dal notevole impatto ambientale; non è neanche escluso che qualche principio attivo venga o sia già stato revocato.
Leggere sempre attentamente le istruzioni.
Malattie da batteri, virus e funghi
Antracnosi (Elsinoe veneta)
Trattamento
In autunno tagliare e bruciare i fusti seriamente colpiti. Alla schiusa delle gemme e appena prima della fioritura nebulizzare le piante di lampone (ma non i frutti da conservare) con prodotti rameici liquidi.
Nebulizzare Rubus loganobaccus con poltiglia bordolese, o prodotti rameici liquidi (ma non i frutti da conservare) appena prima della fioritura e dopo l'allegagione.
Antracnosi del noce (Marssonina juglandis)
Macchie brune irregolari si formano sulle foglie, che poi avvizziscono e cadono prematuramente.
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. Nebulizzare in primavera gli alberi giovani con poltiglia bordolese, un altro fungicida rameico oppure mancozeb e ripetere dopo due settimane.
Avvizzimento apicale dell'albicocco
Trattamento
Tagliare tutti i rami malati fino al legno sano e cospargere le ferite con un prodotto cicatrizzante. Nutrire, annaffiare e pacciamare adeguatamente.
Avvizzimento del melone (Fusarium oxysporum)
Trattamento Tagliare i tessuti marcescenti e cospargere con poltiglia bordolese in polvere.
Tenere il terreno asciutto.
Butteratura amara del melo
Trattamento Come prevenzione irrigare e distribuire pacciame intorno agli alberi quando il tempo è siccitoso. Nebulizzare con nitrato di calcio in ragione di 30 g in 10 litri d'acqua a metà giugno e dieci giorni dopo. Trascorsi altri dieci giorni nebulizzare con 60 g di nitrato di calcio in 10 litri d'acqua; ripetere il trattamento almeno tre volte a intervalli di 10 giorni.
Cancro batterico
Studi più recenti hanno confermato che l'agente patogeno è il batterio pseudomonas (maggiori info)
Trattamento
Tagliare i rami seriamente colpiti e il legno morto. Cicatrizzare le ferite. Nebulizzare con poltiglia bordolese a metà agosto e dopo uno o due mesi.
Cancro del melo (Nectria galigena)
Colpisce melo e pero. Sulla corteccia compaiono aree decolorate depresse che prendono la forma di ellissi estese circondate da cerchi concentrici di corteccia raggrinzita. In estate sulla corteccia colpita sono visibili spore di fungo bianche. Al di sopra del cancro il ramo si gonfia e può morire.
Trattamento
Tagliare e bruciare i rami e gli speroni colpiti. Se i rami non sono avvizziti tagliare e bruciare solo i tessuti ammalati. Spennellare le ferite con un prodotto anticancro. Nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi dopo la raccolta ma prima della caduta delle foglie. Ripetere il trattamento quando metà delle foglie sono cadute e quando si schiudono le gemme.
Carenza di boro
Trattamento
Distribuire 25 g di borace per 15 mq di terreno (mescolato a sabbia perché la distribuzione sia uniforme).
Carenza di magnesio
Trattamento Nebulizzare alla caduta dei petali o all'insorgere della malattia con solfato di magnesio in ragione di 230-240 g in 10 litri d'acqua. Ripetere due volte a intervalli di 14 giorni.
Chiodini (Armilariella mellea)
Trattamento Estirpare le piante colpite con quante più radici si riesce, poi bruciarle.
Clorosi da calce
Trattamento
Interrare humus e ridurre l'alcalinità del terreno. Distribuire chelati o incorporare microelementi calcinati.
Colpo di fuoco (Erwinia amylovora)
Trattamento
Tagliare i rami malati 60 cm sotto il legno infetto.
Disseccamento dei rami del lampone (Dydimella applanata)
Trattamento Tagliare e bruciare i fusti ammalati. Nebulizzare con fungicida quando i nuovi fusti sono alti qualche centimetro. Ripetere il trattamento dopo 2, 4 e 6 settimane. Oppure nebulizzare con tiofanato di metile alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento ogni due settimane fino alla fine della fioritura. In alternativa nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento quando la punta del mazzetto fiorale sta diventando bianca.
Distacco del pedicello dell'acino
Trattamento Buone condizioni del terreno e una tecnica di coltivazione ottimale dovrebbero prevenire questa alterazione. Tagliare gli acini colpiti.
Impallinatura o gommosi parassitaria (Coryneum beijerinckii)
Trattamento
Una nutrizione appropriata dovrebbe evitare il ricorso del male, altrimenti nebulizzare con un fungicida rameico a metà concentrazione in estate e alla massima concentrazione appena prima della caduta delle foglie.
Litiasi infettiva del pero
Trattamento
Distruggere gli alberi colpiti.
Maculatura fogliare del ribes e dell'uva spina (Pseudopeziza ribis)
Trattamento
Raccogliere e bruciare tutte le foglie malate. Nebulizzare con Mancozeb dopo la fioritura e ripetere il trattamento se necessario ogni 10-14 giorni. Oppure nebulizzare con tiofanato di metile quando si schiudono i fiori e ripetere il trattamento dopo 2, 4 e 6 settimane. Nutrire bene gli arbusti per aiutarli a superare la malattia.
Maculatura zonata (Gnomonia fructicola)
Trattamento
Togliere e bruciare le foglie infette. La stagione successiva, non appena comincia lo sviluppo, nebulizzare con mancozeb e ripetere dopo due settimane.
Mal della bolla del pesco (Taphrina deformaos)
Trattamento
Nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi in gennaio o febbraio. Ripetere dopo 10-14 giorni e appena prima della caduta delle foglie.
Mal del piombo (Stereum purpureum)
Trattamento
Se ci sono dei funghi sul tronco, distruggere l'albero altrimenti tagliare i rami morti fino a 15 cm dai tessuti interni malati. Ricoprire bene tutte le ferite con un prodotto cicatrizzante. Sterilizzare tutti gli attrezzi dopo averli usati per alberi malati.
Moniliosi o marciume a circoli (Sclerotinia fructigena)
Trattamento
Eliminare e bruciare i frutti colpiti.
Muffa grigia (Botrytis cinerea)
Trattamento
Asportare e bruciare i frutti ammalati, se possibile. Nebulizzare con prodotti specifici non appena si schiudono i fiori e dopo 2, 4 e 6 settimane. Per le coltivazioni in serra eseguire delle fumigazioni con tecnazene.
Necrosi del legno (Nectria cinnabarina)
Trattamento
Tagliare i rami colpiti diversi centimetri sotto il tessuto malato. Coprire le ferite con un prodotto cicatrizzante. Bruciare i rami infetti e qualsiasi altro pezzo di legno in giardino.
Oidio o mal bianco
Trattamento
Potando asportare i getti ammuffiti. In primavera e in estate tagliare i getti infetti di meli, peschi e cotogni. Nebulizzare le piante ai primi sintomi della malattia con benomil, carbendazim o tiofanato di metile almeno tre volte, a intervalli di due settimane. Arieggiare la serra ed evitare che le piante siano troppo stipate.
Oidio delle fragole (Sphaerotheca macularis)
Trattamento
Cospargere di zolfo o nebulizzare con dinocap appena prima della fioritura. Ripetere ogni 10-14 giorni fino a un paio di settimane prima della raccolta. In alternativa nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile appena dopo la fioritura e ripetere il trattamento dopo 2 e 4 settimane. Dopo la raccolta tagliare le foglie vecchie e nebulizzare con uno dei prodotti indicati.
Oidio dell'uva spina (Sphaerotheca mors-uvae)
Trattamento
Tagliare e bruciare i getti colpiti alla fine di agosto o in settembre. Nebulizzare con dinocap prima della fioritura e ogni volta che è necessario. Oppure nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile non appena si schiudono i fiori e dopo 2,4 e 6 settimane. Mantenere gli arbusti vuoti al centro con una potatura regolare. Evitare un'eccessiva nutrizione azotata.
Regressione
Trattamento
Combattere gli eriofidi. Distruggere gli arbusti malati tutti insieme. Piantare nuovi arbusti garantiti immuni da malattia in un terreno diverso.
Ruggine del susino (Puccinia pruni-spinosae)
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. Nutrizione, irrigazione e pacciamatura regolari impediscono il ricorso della malattia.
Seccume dei rami del lampone (Leptosphaeria coniothyrium)
Trattamento
Tagliare i fusti sotto il livello del suolo e bruciarli. Disinfettare gli attrezzi. Nebulizzare i fusti nuovi con poltiglia bordolese man mano che si sviluppano.
Seccume fogliare del cotogno (Diplocarpon maculatum)
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. In inverno tagliare il legno malato. Nebulizzare con poltiglia bordolese non appena cominciano a schiudersi le gemme in primavera e, se necessario, ripetere il trattamento in estate.
Spacco del nocciolo
Trattamento
Impollinare i fiori manualmente. Se necessario calcinare il terreno. Prestare un'attenzione particolare all'annaffiatura.
Ticchiolatura
Trattamento
In autunno rastrellare e bruciare tutte le foglie cadute. Potando asportare tutti i getti colpiti. Sia per il melo che per il pero nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento ogni due settimane fino alla fine di luglio, secondo le necessità.
Tracheomicosi (Verticillium albo-atrum)
Trattamento
Distruggere le piante malate e sterilizzare il terreno.
Tumore batterico delle rosacee (Bacterium tumefaciens)
Trattamento
Distruggere i fusti colpiti.
Virosi della fragola
Trattamento
Distruggere le piante colpite tutte insieme. Non prelevare stoloni. Mettere a dimora fragole sane in una nuova posizione o sostituire il terreno della vecchia posizione fino a 30 cm di profondità per un'ampiezza di 45 cm.
Virosi del lampone
Trattamento
Estirpare e bruciare le piante malate tutte insieme. Mettere a dimora nuovi arbusti sani in un'altra posizione a 15 m di distanza o sostituire il terreno della vecchia posizione fino a 45 cm di profondità per un'ampiezza di 60 cm.
Bibliografia
The Royal Horticultural Society's Concise Encyclopaedia of Gardening Techniques © 1988 Mitchell Beazley Publishers London
Appunti di coltivazione © 1990 - Armando Mancini