Sono tante le patologie che possono colpire le piante da frutta; in questo articolo prendiamo in esame le malattie non parassitarie, ovvero quelle che hanno come causa i batteri e i funghi.

Le nostre piante fruttifere possono ammalarsi per patologie parassitarie, batteriche o fungine e ridurre la produzione di frutta o, addirittura, morire; in ambito produttivo intensivo questo significa una perdita anche importante di reddito e quindi dobbiamo fare di tutto per evitarlo; in questa serie di articoli passeremo in rassegna in dettaglio le malattie che possono colpire le piante da frutto indicando sintomi e suggerendo il trattamento adeguato per fare guarire le piante o, almeno, cercare di limitare i danni.


Avvertenza: nell'articolo vengono citati principi attivi che attualmente sono consentiti; prestare comunque molta attenzione perchè sono sostanze chimiche molto potenti (anticrittogamici e anti parassitari) dal notevole impatto ambientale; non è neanche escluso che qualche principio attivo venga o sia già stato revocato.
Leggere sempre attentamente le istruzioni.

Malattie da batteri, virus e funghi

 

Antracnosi (Elsinoe veneta)

Colpisce il lampone, il Rubus loganobaccus e occasionalmente il rovo. In maggio-giugno compaiono sui fusti delle macchioline purpuree che più tardi si espandono e diventano bianche con il bordo purpureo e poi si lacerano formando cavità o piccoli cancri. L'apice dei getti può seccarsi, le foglie macchiarsi e i frutti deformarsi.  E' una patologia crittogamica causata da un fungo
Trattamento
In autunno tagliare e bruciare i fusti seriamente colpiti. Alla schiusa delle gemme e appena prima della fioritura nebulizzare le piante di lampone (ma non i frutti da conservare) con prodotti rameici liquidi.
Nebulizzare Rubus loganobaccus con poltiglia bordolese, o prodotti rameici liquidi (ma non i frutti da conservare) appena prima della fioritura e dopo l'allegagione.
Antracnosi del noce (Marssonina juglandis)

Antracnosi del noce (Marssonina juglandis)

Macchie brune irregolari si formano sulle foglie, che poi avvizziscono e cadono prematuramente.
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. Nebulizzare in primavera gli alberi giovani con poltiglia bordolese, un altro fungicida rameico oppure mancozeb e ripetere dopo due settimane.

Avvizzimento apicale dell'albicocco

I getti e i rami avvizziscono. In genere è causato da un fungo, ma talvolta anche da una cattiva tecnica di coltivazione.
Trattamento
Tagliare tutti i rami malati fino al legno sano e cospargere le ferite con un prodotto cicatrizzante. Nutrire, annaffiare e pacciamare adeguatamente.

Avvizzimento del melone (Fusarium oxysporum)

Il fusto marcisce a livello del suolo e la pianta crolla.
Trattamento Tagliare i tessuti marcescenti e cospargere con poltiglia bordolese in polvere.
Tenere il terreno asciutto.

Butteratura amara del melo

La causa è ancora sconosciuta. Colpisce il melo e provoca aree depresse sulla buccia dei frutti, macchie nere nella polpa e un gusto amarognolo.
Trattamento Come prevenzione irrigare e distribuire pacciame intorno agli alberi quando il tempo è siccitoso. Nebulizzare con nitrato di calcio in ragione di 30 g in 10 litri d'acqua a metà giugno e dieci giorni dopo. Trascorsi altri dieci giorni nebulizzare con 60 g di nitrato di calcio in 10 litri d'acqua; ripetere il trattamento almeno tre volte a intervalli di 10 giorni.

Cancro batterico

Le foglie dell'albicocco, del ciliegio, del pero e del susino si ricoprono di macchie rotonde scure che in seguito diventano cave; sui rami compaiono cancri allungati e piatti, che essudano goccioline. La primavera seguente le gemme non si sviluppano o producono piccole foglie gialle che si arricciano, avvizziscono e muoiono. Anche i rami si seccano.
Studi più recenti hanno confermato che l'agente patogeno è il batterio pseudomonas (maggiori info)
Trattamento
Tagliare i rami seriamente colpiti e il legno morto. Cicatrizzare le ferite. Nebulizzare con poltiglia bordolese a metà agosto e dopo uno o due mesi.

Cancro del melo (Nectria galigena)

Colpisce melo e pero. Sulla corteccia compaiono aree decolorate depresse che prendono la forma di ellissi estese circondate da cerchi concentrici di corteccia raggrinzita. In estate sulla corteccia colpita sono visibili spore di fungo bianche. Al di sopra del cancro il ramo si gonfia e può morire.
Trattamento
Tagliare e bruciare i rami e gli speroni colpiti. Se i rami non sono avvizziti tagliare e bruciare solo i tessuti ammalati. Spennellare le ferite con un prodotto anticancro. Nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi dopo la raccolta ma prima della caduta delle foglie. Ripetere il trattamento quando metà delle foglie sono cadute e quando si schiudono le gemme.

Cancro del melo (Nectria galigena)

Carenza di boro

Sulla maggior parte dei rami dei peri i frutti si deformano e la polpa si ricopre di chiazze scure. Le foglie sono piccole e deformi. Alcuni getti si seccano e la corteccia diventa ruvida e bitorzoluta.
Trattamento
Distribuire 25 g di borace per 15 mq di terreno (mescolato a sabbia perché la distribuzione sia uniforme).

Carenza di magnesio

Tra le nervature delle foglie specie nel melo, nella vite e nel lampone, si formano striature arancio, rosse o marroni.
Trattamento Nebulizzare alla caduta dei petali o all'insorgere della malattia con solfato di magnesio in ragione di 230-240 g in 10 litri d'acqua. Ripetere due volte a intervalli di 14 giorni.

Chiodini (Armilariella mellea)

Colpiscono tutte le coltivazioni fruttifere. Grappoli di funghi bianchi crescono sotto la corteccia, sulle radici e sul tronco appena sopra il terreno. In autunno sulle radici si forma una vegetazione nerastra e alla base dell'albero crescono funghi ombrelliformi color miele. La pianta può morire improvvisamente.
Trattamento Estirpare le piante colpite con quante più radici si riesce, poi bruciarle.
Chiodini (Armilariella mellea)

Clorosi da calce

Colpisce tutte le piante coltivate in terreni gessosi; è molto seria nel caso del lampone. Tra le nervature fogliari si formano striature gialle o bianche.
Trattamento
Interrare humus e ridurre l'alcalinità del terreno. Distribuire chelati o incorporare microelementi calcinati.

Colpo di fuoco (Erwinia amylovora)

Colpisce il pero e talvolta il melo. I fusti sono colpiti da avvizzimento apicale e le foglie diventano scure e avvizziscono. Alla base del legno malato si formano dei cancri che in primavera essudano goccioline.
Trattamento
Tagliare i rami malati 60 cm sotto il legno infetto.
Colpo di fuoco (Erwinia amylovora)

Disseccamento dei rami del lampone (Dydimella applanata)

Colpisce lampone e talvolta Rubus loganobaccus. Intorno ai nodi sui fusti appaiono macchie purpuree, che poi si espandono, diventano argentate e si coprono di puntini neri. Le gemme muoiono o producono getti che si seccano in primavera.
Trattamento Tagliare e bruciare i fusti ammalati. Nebulizzare con fungicida quando i nuovi fusti sono alti qualche centimetro. Ripetere il trattamento dopo 2, 4 e 6 settimane. Oppure nebulizzare con tiofanato di metile alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento ogni due settimane fino alla fine della fioritura. In alternativa nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento quando la punta del mazzetto fiorale sta diventando bianca.
Disseccamento dei rami del lampone (Dydimella applanata)

Distacco del pedicello dell'acino

L'uva non arriva a maturazione ed è acquosa e aspra perché il pedicello degli acini si raggrinzisce.
Trattamento Buone condizioni del terreno e una tecnica di coltivazione ottimale dovrebbero prevenire questa alterazione. Tagliare gli acini colpiti.

Impallinatura o gommosi parassitaria (Coryneum beijerinckii)

Colpisce ciliegio, pesco, susino e albicocco; si manifesta con macchie scure sulle foglie che in seguito si bucherellano. Si manifesta solo sugli alberi deboli.
Trattamento
Una nutrizione appropriata dovrebbe evitare il ricorso del male, altrimenti nebulizzare con un fungicida rameico a metà concentrazione in estate e alla massima concentrazione appena prima della caduta delle foglie.
Impallinatura o gommosi parassitaria (Coryneum beijerinckii)

Litiasi infettiva del pero

I frutti di alcuni rami una volta maturi presentano depressioni e deformazioni. Nella polpa si formano aree di cellule suberizzate che rendono i frutti immangiabili.
Trattamento
Distruggere gli alberi colpiti.

Maculatura fogliare del ribes e dell'uva spina (Pseudopeziza ribis)

Sulle foglie si formano macchie brune che poi si fondono fino a far diventare bruna tutta la foglia. Le foglie cadono prematuramente.
Trattamento
Raccogliere e bruciare tutte le foglie malate. Nebulizzare con Mancozeb dopo la fioritura e ripetere il trattamento se necessario ogni 10-14 giorni. Oppure nebulizzare con tiofanato di metile quando si schiudono i fiori e ripetere il trattamento dopo 2, 4 e 6 settimane. Nutrire bene gli arbusti per aiutarli a superare la malattia.

Maculatura zonata (Gnomonia fructicola)

Può manifestarsi con grandi macchie brune circondate da un alone porpora e giallo sulle foglie. I peduncoli delle foglie e dei fiori anneriscono e marciscono.
Trattamento
Togliere e bruciare le foglie infette. La stagione successiva, non appena comincia lo sviluppo, nebulizzare con mancozeb e ripetere dopo due settimane.

Mal della bolla del pesco (Taphrina deformaos)

Bollosità rossastre appaiono sulle foglie che più tardi si ingrossano e si ricoprono di un feltro di spore bianche. Le foglie cadono prematuramente.
Trattamento
Nebulizzare con poltiglia bordolese o prodotti rameici liquidi in gennaio o febbraio. Ripetere dopo 10-14 giorni e appena prima della caduta delle foglie.
Mal della bolla del pesco (Taphrina deformaos)

Mal del piombo (Stereum purpureum)

Colpisce la maggior parte degli alberi da frutto, ribes e uva spina, ma è particolarmente fastidioso nel caso dei susini; le foglie, dapprima argentate, diventano in seguito marroni. I rami si seccano progressivamente e sul legno morto crescono funghi violacei, che poi diventano bianchi o marroni. I tessuti interni diventano marroni o purpurei.
Trattamento
Se ci sono dei funghi sul tronco, distruggere l'albero altrimenti tagliare i rami morti fino a 15 cm dai tessuti interni malati. Ricoprire bene tutte le ferite con un prodotto cicatrizzante. Sterilizzare tutti gli attrezzi dopo averli usati per alberi malati.

Moniliosi o marciume a circoli (Sclerotinia fructigena)

Colpisce melo, pero, pesco, susino, cotogno e ciliegio. I frutti diventano scuri e la polpa è molle e marcia; in seguito si ricoprono di cerchi di spore grigiastre.
Trattamento
Eliminare e bruciare i frutti colpiti.

Muffa grigia (Botrytis cinerea)

Fragole, vite e arbusti da frutto sono alcune delle molte piante da frutto colpite. Le bacche marciscono e si ricoprono di muffa grigio scuro.
Trattamento
Asportare e bruciare i frutti ammalati, se possibile. Nebulizzare con prodotti specifici non appena si schiudono i fiori e dopo 2, 4 e 6 settimane. Per le coltivazioni in serra eseguire delle fumigazioni con tecnazene.

Necrosi del legno (Nectria cinnabarina)

Colpisce i ribes, soprattutto quello rosso, e il fico. I rami si seccano e sul legno morto appaiono pustole rosse o arancioni.
Trattamento
Tagliare i rami colpiti diversi centimetri sotto il tessuto malato. Coprire le ferite con un prodotto cicatrizzante. Bruciare i rami infetti e qualsiasi altro pezzo di legno in giardino.

Oidio o mal bianco

È causato da diversi funghi; colpisce melo, vite, melone, pesco e cotogno. Un feltro bianco polveroso di spore fungine appare sui getti appena spuntati e sulle giovani foglie. I getti del melo e del pero sono striminziti, i frutti non riescono a formarsi o sono ricoperti da macchie scure e le foglie cadono. La buccia dell'uva diventa decolorata, avvizzisce e si fende.
Trattamento
Potando asportare i getti ammuffiti. In primavera e in estate tagliare i getti infetti di meli, peschi e cotogni. Nebulizzare le piante ai primi sintomi della malattia con benomil, carbendazim o tiofanato di metile almeno tre volte, a intervalli di due settimane. Arieggiare la serra ed evitare che le piante siano troppo stipate.

Oidio delle fragole (Sphaerotheca macularis)

Le foglie si coprono di macchie purpuree e poi si arricciano verso l'alto. Sulla pagina inferiore si formano spore fungine grigiastre, che poi si diffondono sui fiori e sui frutti.
Trattamento
Cospargere di zolfo o nebulizzare con dinocap appena prima della fioritura. Ripetere ogni 10-14 giorni fino a un paio di settimane prima della raccolta. In alternativa nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile appena dopo la fioritura e ripetere il trattamento dopo 2 e 4 settimane. Dopo la raccolta tagliare le foglie vecchie e nebulizzare con uno dei prodotti indicati.

Oidio dell'uva spina (Sphaerotheca mors-uvae)

Colpisce uva spina e ribes e forma un feltro polveroso dapprima bianco e poi marrone sui germogli, sui frutti e sulle foglie. La punta dei getti si accartoccia.
Trattamento
Tagliare e bruciare i getti colpiti alla fine di agosto o in settembre. Nebulizzare con dinocap prima della fioritura e ogni volta che è necessario. Oppure nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile non appena si schiudono i fiori e dopo 2,4 e 6 settimane. Mantenere gli arbusti vuoti al centro con una potatura regolare. Evitare un'eccessiva nutrizione azotata.

Regressione

Colpisce solo il ribes nero ed è causata dall'eriofide del ribes. Le foglie adulte sono strette e hanno meno di cinque paia di nervature su ogni lobo principale. I fiori sono color magenta acceso e la produzione di frutti è ridotta.
Trattamento
Combattere gli eriofidi. Distruggere gli arbusti malati tutti insieme. Piantare nuovi arbusti garantiti immuni da malattia in un terreno diverso.

Ruggine del susino (Puccinia pruni-spinosae)

Sulla pagina fogliare superiore si formano piccole macchie giallo chiaro e su quella inferiore pustole contenenti spore marroni o arancioni che poi diventano marrone scuro o nerastre. Le foglie possono scurire e cadere prematuramente. La ruggine del susino attacca solo gli alberi deboli.
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. Nutrizione, irrigazione e pacciamatura regolari impediscono il ricorso della malattia.

Seccume dei rami del lampone (Leptosphaeria coniothyrium)

Colpisce solo il lampone. Sui fusti appena sopra il livello del suolo si forma un'area scura. I rami diventano molto fragili e le foglie avvizziscono.
Trattamento
Tagliare i fusti sotto il livello del suolo e bruciarli. Disinfettare gli attrezzi. Nebulizzare i fusti nuovi con poltiglia bordolese man mano che si sviluppano.

Seccume fogliare del cotogno (Diplocarpon maculatum)

Sulle foglie si formano macchie irregolari rosso scuro che in seguito diventano nere. Le foglie possono ingiallire o diventare brune e cadere prematuramente e i frutti possono presentarsi maculati e deformi. I germogli apicali avvizziscono.
Trattamento
Rastrellare e bruciare le foglie cadute. In inverno tagliare il legno malato. Nebulizzare con poltiglia bordolese non appena cominciano a schiudersi le gemme in primavera e, se necessario, ripetere il trattamento in estate.

Spacco del nocciolo

Colpisce i peschi. I frutti si fessurano alla base del peduncolo e si forma un buco da cui possono entrare le forbicine. Il nocciolo si spacca e la mandorla, se si è formata, marcisce.
Trattamento
Impollinare i fiori manualmente. Se necessario calcinare il terreno. Prestare un'attenzione particolare all'annaffiatura.

Ticchiolatura

Colpisce melo e pero. Macchie nere o marroni ricoprono i frutti che talora sono deformi e fessurati. Sulle foglie, che cadono prematuramente, appaiono macchie verde oliva. La pianta perde vigore e il raccolto è scarso. Sui getti giovani si formano pustole che rompono la corteccia e si trasformano in fessurazioni o ticchiolature.
Trattamento
In autunno rastrellare e bruciare tutte le foglie cadute. Potando asportare tutti i getti colpiti. Sia per il melo che per il pero nebulizzare con benomil, carbendazim o tiofanato di metile alla schiusa delle gemme e ripetere il trattamento ogni due settimane fino alla fine di luglio, secondo le necessità.

Tracheomicosi (Verticillium albo-atrum)

Colpisce il melone. Le foglie più basse ingialliscono e avvizziscono; in seguito tutta la pianta avvizzisce e crolla al suolo.
Trattamento
Distruggere le piante malate e sterilizzare il terreno.

Tumore batterico delle rosacee (Bacterium tumefaciens)

Sugli arbusti da frutto a livello del suolo si forma una galla delle dimensioni di una noce, oppure, più in alto, una catena di galle più piccole.
Trattamento
Distruggere i fusti colpiti.

Virosi della fragola

Diverse malattie provocano arresti della crescita o morte della pianta. I sintomi sono più evidenti da aprile a settembre. Le foglie si presentano nane e grinzose con i bordi gialli e con screziature gialle o purpuree. Un agente simile ai virus fa diventare rosse le foglie vecchie e gialle quelle giovani. I fiori han- no i petali verdi; i frutti non arrivano a maturazione. Alla fine la pianta muore.
Trattamento
Distruggere le piante colpite tutte insieme. Non prelevare stoloni. Mettere a dimora fragole sane in una nuova posizione o sostituire il terreno della vecchia posizione fino a 30 cm di profondità per un'ampiezza di 45 cm.

Virosi del lampone

Danno molti problemi. Anche rovo, Rubus loganobaccus e altri arbusti da frutto possono essere colpiti da virosi e agenti simili. Le foglie appaiono screziate o macchiate di giallo. Le piante stentano a crescere e producono pochi frutti.
Trattamento
Estirpare e bruciare le piante malate tutte insieme. Mettere a dimora nuovi arbusti sani in un'altra posizione a 15 m di distanza o sostituire il terreno della vecchia posizione fino a 45 cm di profondità per un'ampiezza di 60 cm.

Bibliografia

The Royal Horticultural Society's Concise Encyclopaedia of Gardening Techniques © 1988 Mitchell Beazley Publishers London
Appunti di coltivazione © 1990 - Armando Mancini

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