L'erboristeria e i preparati medicinali derivati dalla piante nel corso dei secoli si sono evoluti moltissimo; in questo articolo andremo alla scoperta delle principali forme di preparazione.
Le principali preparazioni con le piante medicinali
All'inizio di questo affascinante viaggio, l'uomo si curava con le piante per via esclusivamente topica appoggiando la pianta alla parte da curare; ben presto però le forme di applicazione sono evolute fino ad avere una gamma pressochè infinita di modalità; analizziamo le principali, che come vedremo sono alla base di qualunque farmaco anche di sintesi.
Cataplasma: è un preparato molle che si applica sulla pelle solamente per qualche minuto. Alcuni cataplasmi sono cicatrizzanti, altri emollienti, altri ancora revulsivi, in funzione ovviamente della tipologia di utilizzo.
Infusione: consiste nel versare acqua bollente sulla droga. Si lascia la droga a contatto dell’acqua calda per pochi minuti o fino a completo raffreddamento a seconda della pianta impiegata e poi si filtra attraverso cotone o tela. Il risultato dell’operazione prende il nome di "infuso".
Decozione: differisce dall’operazione di infusione perché, mentre nell'infusione la droga è lasciata per poco tempo a contatto con l’acqua bollente, mentre nella decozione viene bollita per 15/20 minuti. Il risultato dell’operazione si chiama "decotto".
Estratti: sono macerazioni acquose o alcooliche che si concentrano più o meno per evaporazione; si ottengono così estratti fluidi, densi o solidi.
Linimenti: miscugli eterogenei, molli, che spesso contengono olio ed alcool. Si usano per frizioni locali sulla pelle, destinate ad alleviare i dolori reumatici, muscolari e traumatici.
Macerazione: viene compiuta a freddo, lasciando immerse in un liquido, acqua, vino, aceto o alcool in varie gradazioni le piante da cui si vogliono estrarre i principi medicamentosi; la durata varia da alcune ore a più giorni.
Olii: i frutti ed i semi di numerose piante forniscono per pressione un olio vegetale, da non confondersi con l’olio essenziale, che invece non è una sostanza grassa. Negli olii si possono lasciare macerare radici e droghe essiccate, per ottenere olii medicinali. Alcuni di questi sono utilizzati per le frizioni, altri, invece, vengono somministrati per via orale.
Polveri: le piante medicinali si possono impiegare anche ridotte in polvere. Dopo averle ben seccate, si riducono in minuti frammenti e poi si polverizzano in un mortaio, introducendone poco alla volta e setacciando le parti che man mano vengono polverizzate perché altrimenti queste fanno da paracolpi rallentando l’operazione.
Sciroppi: si ottengono aggiungendo ad uno sciroppo di base, ottenuto sciogliendo due parti di zucchero ed una parte di acqua (es.: un chilo di zucchero e 500 gr. di acqua), gli estratti di droghe.
Succhi: i succhi freschi si ottengono da piante macinate e pressate. Il succo ricavato si lascia depositare per un giorno in ambiente fresco e poi si filtra.
Tinture o alcoolati: sono preparazioni che si ottengono per azione dell’alcool etilico a diverse gradazioni sulle piante medicinali. Secondo le droghe impiegate si usa alcool a 60° - 70° - 80°.
Vini: i vini medicinali si ottengono facendo macerare nel vino cortecce, radici o foglie di alcune piante.
Raccolta e conservazione delle piante medicinali
Un altro aspetto fondamentale nella fitoterapia è la conservazione delle piante, perchè l'efficacia è in funzione del principio attivo contenuto che deve essere, per l'appunto, attivo, cioè dotato di proprietà farmacologiche; piante molto vecchie se non adeguatemente conservate sono nella migliore delle ipotesi dotate di blandi effetti, ma in genere sono totalmente inefficaci e talora possono anche rappresentare un pericolo per la salute.
Le piante medicinali devono essere raccolte seguendo criteri differenti da pianta a pianta; il tipo di raccolta deve tenere conto dei costituenti attivi contenuti nelle piante, poichè modalità di raccolta diverse hanno impatti diversi.
Come regola generale, bisogna tener presente che le droghe si raccolgono quando il contenuto dei principi attivi è massimo.
Le radici e i bulbi devono essere raccolti in autunno, alla fine del ciclo vitale della pianta, quando cioé ha immagazzinato le maggiori riserve per superare la stagione avversa.
I fiori si raccolgono ovviamente al momento della fioritura, ma alcuni devono essere colti quando sono in boccio, come le rose, altri a fioritura avanzata come la camomilla.
Le foglie si raccolgono quando sono completamente sviluppate, quasi sempre al momento della fioritura della pianta.
Possibilmente la raccolta deve essere eseguita in giornate di sole e con tempo asciutto.
Le cortecce si staccano quando le foglie sono bene sviluppate, appena prima della fioritura; quelle che contengono resine si staccano in autunno o in primavera prima dello sviluppo delle foglie.
Foglie e fiori devono essere essiccati nel più breve tempo possibile in ambienti ventilati ed all’ombra.
Le radici ben pulite e lavate vengono tagliate in strisce o rondelle per favorire l’essiccazione che si può fare anche al sole.
Un mezzo per conservare sbrigativamente le erbe e le piante consiste nell’ammucchiarle in grandi recipienti di creta, pressandole finché il vaso non sia riempito sino all’orlo.
Si tappa poi il recipiente con un sughero spalmato di cera fusa nella sua parte inferiore. In tal modo le piante si conservano assai a lungo, senza perdere né le loro virtù, né il loro profumo e aroma.