La carota appartiene alla vasta famiglia delle Apiacee (ex Ombrellifere); è un'erba biennale a radice ingrossata e carnosa, foglie variamente incise e fiori piccoli bianchi o rosei in ombrelle. La radice è utilizzata per l'alimentazione da tempo immemore...
Al centro dell'infiorescenza c'è un fiore roseo o bruno che permette di riconoscere la carota dalle altre specie della stessa famiglia.
La carota allo stato spontaneo è un infestante dei prati soleggiati; in coltivazione si trovano le varietà selezionate per le radici (parte alimentare) più carnose e colorate.
Le varietà coltivate sono classificate per la lunghezza delle radici: corte (tonda di Parigi, rossa corta primaticcia, rossa corta precoce); mezze lunghe (Nantese, Amsterdam); lunghe, superiori a 18-20 cm. (Berlicum, gigante rossa, cristallina lunga di Albenga).
Come tutti gli ortaggi da radici (la radice è il "magazzino" della pianta), le carote hanno una buona composizione in glicidi, ma il contenuto più importante e noto è quello in carotene, pigmento precursore della vitamina A.
Come coltivare la carota
Clima temperato, terreno preferibilmente sabbioso e comunque adeguatamente concimato, evitando terreni sassosi.
Semina: La carota si riproduce per seme, e può essere suddivisa in tre specie: precoce, semiprecoce, e tardiva.
La varietà precoce si semina in marzo, la varietà semiprecoce in maggio, quella tardiva in settembre.
Raccolta: La varietà precoce matura nella tarda primavera; la varietà semiprecoce a fine estate; quella tardiva in inverno.
Uso della carota
Le carote sono tra le verdure maggiormente utilizzate in cucina, non c'è minestra, brodo, zuppa, brasato, stracotto che non le preveda come ingrediente; vengono anche consumate crude (spesso grattugiate, condite con olio, sale e limone, o mescolate ad altre verdure); cotte al vapore, o brasate, come contorno; sono anche ingredienti di dolci (torte e marmellate)