Cotognastro

È uno degli arbusti più diffusi nel verde pubbli­co. Uno dei suoi punti di forza sono le bacche, che colorano di rosso o di arancio l’autunno.

Per la coltivazione in vaso si consigliano queste spe­cie e varietà:
Cotoneaster adpressus (caducifoglia, alta 25 cm, a fiore rosa, poco profu­mata, bacche rosse);
Cotoneaster dammene relative varietà (sempre­verde, alta 0,5-1 m, fiore piccolo, bianco, bacche rosse);
Cotoneaster micro- phyllus “Cochleatus” (sempreverde, alta 30-40 cm, fiore piccolo, bian­co, bacche rosse);
Cotoneaster-watereri- ibrido "Pendulus” (sem­preverde, in vaso alta si­no a 2 m, fiori bianchi in grandi corimbi, bacche di color rosso chiaro).
Famiglia: rosaceae.
Origine: Cina
Esposizione: sole, mez­z’ombra.
Substrato: comune terra da giardino.
Cure colturali: durante il periodo vegetativo an­naffiare con moderazio­ne, mai lasciar asciugare il pane di terra. Ogni 4 settimane concimare.
Cure particolari: se ne­cessario è possibile ese­guire una leggera potatu­ra di formazione durante il periodo vegetativo. A fine giugno (eventual­mente anche marzo) ese­guire una potatura più energica.
Cure invernali: si può lasciare in piena’aria con una leggera protezione. Se non c’è presenza di gelo annaffiare con moderazione.
Parassiti e malattie: Cotoneaster-watereri-ibrido “Pendulus” è particolar­mente sensibile al cosid­detto "colpo di fuoco".
Moltiplicazione: per ta­lea semilegnosa durante l’estate.
Forme di allevamento: risulta adatto per i bonsai.
Avvertenza: le bacche del cotognastro sono lie­vemente tossiche.

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