Tra gli alberi della famiglia Aceracee, Acer japonicum si presta bene alla coltivazione anche in grossi vasi sul terrazzo. Ha foglie palmate verde pallido che in autunno diventano rosso carminio.
Acero giapponese (Acer japonicum)
Si tratta di un alberello che cresce lentamente e non supera mai i 6 m di altezza, mentre la chioma si espande per un diametro di 2,5-3 metri. Nei vivai sono disponibili numerose cultivar particolarmente decorative: “Aureum” dalle foglie di colore dorato; “Vitifolium”, dalle ampie foglie a ventaglio; “Aconitifolium” con foglie profondamente e finemente incise, che danno alla chioma un aspetto vaporoso di grande effetto. Le ultime due cultivar in autunno si rivestono di un rosso intenso. Famiglia: Aceracee Origini: Giappone
Esposizione
Non troppo soleggiata e al riparo dal vento; in pieno sole le foglie delicate si bruciano e il loro colore vira al bruno
Temperatura
L'acero necessita di un certo tasso di umidità atmosferica. Sopporta il gelo invernale senza grossi problemi.
Innaffiature
Le innaffiature devono essere piuttosto frequenti se la primuvera risulta secca (possibilmente con acqua piovana) perchè si tratta del periodo dell’anno di massima vegetazione. In estate è buona norma spruzzare le foglie alla sera per mantenere una buona umidità notturna, oltre alle innaffiature al piede.
Fertilizzazione
In primavera, somministrare un prodotto a base di potassio e azoto
Riproduzione
Per innesto realizzato in vivaio; è pertanto necessario acquistare sempre arbusti già innestati.
Substrato
Il terreno deve essere acido; per questo motivo la terra di brughiera è la più indicata, in alternativa è anche possibile utilizzare la terra di bosco a ph acido.
Parassiti/malattie
Gli afidi attaccano la pianta, come pure gli eriofidi (acari microscopici che provocano la formazione di galle evidenti); la crosta ner< delle foglie d’acero è provocata da un fungo; anche tracheoverticillosi è provocata da un fungo che ostacola circolazione della linfa e fa quindi avvizzire la pianta; la necrosi del legno è causata del fungo Nechtria cinnabarina: in questo caso le parti malate vanno distrutte.
Buono a sapersi
Se in primavera compaiono macchie necrotiche sulle foglie, si tratta di danni dovuti alla luce solare troppo intensa o al vento: è bene asportare le parti "scottate", senza preoccuparsi perchè la pianta ributta molto rapidamente.