Questa pianta appartiene al gruppo delle conifere ed è presente nelle zone montuose della regione mediterranea. Il tasso oggi viene impiegato a scopo ornamentale in parchi e giardini.
Tasso (Taxus baccata)
Si tratta di un alberello sempreverde alto 10-15 m, di solito a più fusti, a sezione irregolare e con rami numerosi e allargato-ascendenti, che sorreggono una fitta chioma depressa, ampia, che giunge fmo a terra, spesso senza cima ben def1nita. La corteccia è brunorossiccia, sottile, sfogliantesi in scaglie. Gli aghi assomigliano per certi versi a quelli degli abeti, essendo lineari, appiattiti, un po’ falcati, verde scuro, acuminati ma non pungenti, inseriti a pettine sui rametti. È una pianta dioica; gli individui femminili alla fine dell’estate portano isolatamente i semi, avvolti da un corpo carnoso detto arillo, aperto anteriormente, di colore rosso, di sapore dolciastro, e polpa vischiosa, somigliante a un vero frutto che, a differenza delle foglie, non è velenoso. Questo albero, molto adattabile, può essere utilizzato con ottimi risultati per realizzare siepi, mettendo a dimora le piantine a 50 cm l’una dall’altra, oppure in grossi vasi. Nel tardo autunno, è necessaria una potatura per asportare i polloni alla base della pianta.
Famiglia: Taxacee
Origine: zone montuose del mediterraneo, spontaneo nel nostro paese
Esposizione
Il tasso preferisce posizione piuttosto ombreggiata.
Temperatura
E' spontaneo nelle nostre regioni e resiste piuttosto bene al freddo.
Innaffiature
Regolari ma moderate; conviene innaffiare nel tardo pomeriggio per impedire l’eccessiva evaporazione.
Fertilizzazione
Il terreno dev' essere adeguatamente concimato al momento del rinvaso. Uiilizzare un fertilizzante generico completo.
Riproduzione
La riproduzione del tasso avviene per seme nel caso della specie tipica, mentre le varietà si moltiplicano per margotta o talea in serra (a luglio-agosto). Le piante ottenute da talee crescono più lentamente e spesso rimangono cespugliose.
Substrato
La pianta Tasso richiede terreni fertili, ma si adatta anche ai terreni rocciosi e calcarei, purché siano ben drenati: teme infatti i ristagni di umidità.
Parassiti/malattie
Se le foglie e i giovani germogli sono ricoperti da una sostanza bianca cerosa e si presentano malformati oppure appassiti, siamo in presenza dell’oidio. La ruggine provoca sulle foglie e sui giovani getti pustole brunastre o rossicce.
Buono a sapersi
ATTENZIONETutte le parti della pianta ad eccezione come detto del’arillo carnoso rosso, sono velenose: contengono infatti la taxina, un alcaloide estremamente tossico, oltre a una piccola quantità di alcaloidi ausiliari. Le foglioline aghiformi contengono le maggiori concentrazioni dì taxina nel penodo invernale (2%); nel periodo estivo, la sostanza diminuisce fino a valori dello 0,5%; i semi ne contengono l'1%. I sintomi dell'avvelenamento sono vomìto, dolori addominali, diarrea, palllore cui segue la morte per arresto cardiaco.