Il tronchetto della felicità è una bella pianta ornamentale, estremamente popolare e diffusa in passato che fu vittima negli anni 80 di diverse leggende metropolitane; dall'essere habitat di uova di ragni velenosi, fino a quella che la voleva vettore di malattie tremende come l'hiv; leggende che ne hanno scalfito la diffusione (e messo in ginocchio un settore fino ad allora floridissimo) ma che nulla hanno tolto alla bellezza di questa pianta
Tronchetto della felicità (Dracaena fragrans)
I cosiddetti “tronchetti della felicità” appartengono al gruppo delle dracene con tronco legnoso e si acquistano con il tronco già formato. In appartamento possono raggiungere e superare 1,5 m, mentre in natura raggiungono i 6 metri. Il suo nome specifico fragrans è riferito ai fiori, assai profumati, che tuttavia si formano molto raramente nelle piante coltivate in vaso. La specie tipica presenta ampie foglie verde chiaro, lanceolate, molto eleganti, ma esistono cultivar con foglie variegate.
Famiglia: Asparagacee
Origine: Africa e Asia tropicali
Esposizione
La pianta vuole ambiente molto luminoso, però al riparo dai raggi diretti del sole poichè danneggiano le foglie.
Temperatura
In estate la temperatura non dovrebbe salire oltre i 27 °C, mentre in inverno non deve scendere sotto i 13; per questo motivo, nelle regioni con inverni molto miti questa dracena può essere coltivata anche all'aperto.
Innaffiature
Le irrigazioni di questa piante devono essere frequenti in estate e limitate a una volta alla settimana in inverno purché l'umidità ambiente sia adeguata. E' importante che l'acqua non ristagni mai nel sottovaso, ma sono raccomandate nebulizzazioni bisettimanali di acqua sulle foglie.
Fertilizzazione
Aggiungere un fertilizzante liquido all'acqua delle innaffiature ogni 2 settimane durante i mesi estivi.
Moltiplicazione
Quando i germogli laterali del tronchetto sono troppo lunghi si pratica la talea di fusto, tagliando il fusto stesso a sezioni, si eliminano le foglie basali e si pone semplicemente la talea a radicare in acqua oppure in terriccio fertile misto a torba. Quando le talee hanno radicato, si rinvasano. Se il fusto non è troppo lungo si preleva soltanto la talea apicale.
Substrato
Come terreno si può utilizzare del terriccio universale da vaso con l'aggiunta di un po' di torba; è indispensabile assicurare un buon drenaggio.
Parassiti/malattie
Le carenze o gli eccessi di luce e di temperatura si manifestano con disseccamenti delle foglie (all'estremità e sui bordi).
La cocciniglia bruna può insediarsi sulle foglie.
Buono a sapersi
Quando le radici occupano tutto il vaso, si procede al rinvaso (in genere ogni 2-3 anni) nel mese di marzo.
• Le foglie si devono pulire con un panno umido.
• Le piante molto alte tendono ad avere a-spetto meno rigoglioso: quando ciò accade è bene provvedere a praticare la talea di fusto.
• Le talee apicali della pianta della felicità vivono bene anche in coltura idroponica.