Il genere Dionaea comprende questa sola specie, caratterizzata dalla curiosa peculiarità di cibarsi di... mosche
Pigliamosche (Dionaea muscipula)
Originaria di zone dove il suolo è umido e acido, povero di elementi nutritivi, questa pianta è stata costretta a sviluppare la capacità di nutrirsi di insetti. Proprio questa capacità decisamente fuori dal comune l'ha resa affascinante soprattutto presso i bambini, attratti dal termine carnivora che evoca un grado di ferocia che questap ianta ovviamente non ha; la dionaea proprio per queste sue pecularietà è oggetto di regalo proprio ai bambini che delusi la dimenticano e spessissimo muore nell'indifferenza generale. :(
Le foglie, disposte a rosetta, sono formate da due lobi uniti da una nervatura contrattile che si può chiudere a scatto.
La pagina interna, brunastra, è rivolta verso l’alto e il bordo è munito di denti a pettine; non appena un insetto vi si posa, le due metà della foglia si chiudono istantaneamente, catturando la preda.
In seguito, le ghiandole contenute nel tessuto fogliare, secerneranno enzimi capaci di rendere assimilabile la sostanza organica da parte del vegetale.
Non supera i 25 cm di altezza e in luglio produce fiori bianchi a forma di stella, riuniti in ombrelle.
Famiglia: Droseracee
Origine: Carolina del Sud
Esposizione
Collocare la pianta in posizione luminosa, ma non esposta ai raggi diretti del sole.
Temperatura
In estate la temperatura deve essere fresca, intorno ai 23 °C, mentre in inverno deve mantenersi intorno ai 13 °C.
Irrigazione
Il composto della dionaea non deve mai asciugare; è consigliabile porla entro una cassetta da moltiplicazione allo scopo di mantenere temperatura e umidità costanti. Non deve mai essere innaffiata con acqua calcarea, ma solo con acqua distillata o piovana.
Fertilizzazione
In estate si fertilizza una volta al mese soprattutto se la pianta non ha molto cibo animale (mosche, piccoli insetti) a disposizione. In inverno non necessita di nutrimento, ma l’umidità deve essere abbondante.
Moltiplicazione
La riproduzione avviene essenzialmente per divisione dei cespi, in marzo-aprile; dopo aver delicatamente diviso il cespo si rinvasano separatamente le due metà, tenendole all’ombra e al caldo per qualche giorno. E anche possibile la semina, nello stesso periodo, usando semi che non abbiano più di 6 settimane; si pongono in un miscuglio di sabbia, sfagno e torba e si tengono a 14-16 °C.
Substrato
Si tratta di una pianta acidofila che non tollera il calcare; vuole un miscuglio di sabbia, torba e sfagno o muschio in parti uguali.
Parassiti/malattie
Non è soggetta a malattie. Se appassisce, in genere cio è dovuto al freddo o alla siccità oppure alla presenza di calcare.
È una pianta delicata e difficilmente sopravvive agli errori colturali