Al genere Areca (=Chrysalidocarpus) appartengono una ventina di specie di palme con fusti eretti lisci o cerchiati, talvolta rigonfi. Alla sommità dello stipite si forma la corona di foglie: queste sono lunghe, appuntite, con nervatura centrale, costituite da foglioline distinte che danno alle fronde aspetto piumoso.

Questa palma chiamata anche palma-farfalla ha stipite giallastro, cerchiato, in natura raggiunge 19 m di altezza, mentre in vaso la pianta non supera i 2 m comprese le fronde. Le foglie sono di colore verde brillante, con nervature giallastre e hanno consistenza cartacea. In genere non produce fiori in vaso, ma il suo valore ornamentale risiede nella leggerezza e nell’eleganza delle fronde. Famiglia: Palme Origine: Madagascar

L'Areca vuole una buona luminosità, comunque non deve essere troppo intensa e mai con luce diretta del sole.

La temperatura ottimale si aggira intorno ai 20-22° C; in inverno, la temperatura dev’essere invece mantenuta al di sopra dei 15° C, mentre in estate non dovrebbe mai salire oltre i 30° C.

Si innaffia quanto occorre per tenere il terriccio sempre umido. E bene utilizzare acqua non salina perchè questa pianta è sensibile alla salinità. E infine necessario mantenere una notevole umidità ambientale, mediante abbondanti spruzzature d’acqua.

Durante il periodo vegetativo primavera-estate si aggiunga all’acqua delle innaffiature un fertilizzante liquido.

La riproduzione può avvenire per seme che germina piuttosto facilmente,soprattutto se si ha l'accortezza di lasciare preventivamente i semi un paio di giorni nell’acqua. Si semina in cassetta, in terriccio leggero e torboso a 20-25 °C di temperatura, in ambiente luminoso e umido. Le piantine spuntano nell’arco di 3-4 mesi e possono essere rinvasate quando si è formata completamente una foglia. Le piante molto sviluppate possono essere moltiplicate anche per divisione dei cespi.

Si consiglia terriccio universale da vaso per piante d’appartamento, con l’aggiunta di torba e sabbia.

Alcuni funghi parassiti provocano lesioni circolari bruno-rossastre sulle foglie, dapprima piccole poi sempre più grandi. Occorre trattare con fungicidi e limitare le spruzzature di acqua. La cocciniglia cotonosa può insediarsi sulla pagina inferiore delle foglie, facendo deperire e ingiallire la pianta: questi parassiti si eliminano con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcol. Se si osserva la presenza del ragnetto rosso che provoca disseccamento fogliare, è bene aumentare le spruzzature d’acqua.