Il genere Saxifraga è diviso in 16 diverse sezioni. Saxifraga oppositifolia appartiene alla sezione Porphyrion, che comprende piante generalmente un po' delicate.
Sassifraga Rossa (Saxifraga Oppositifolia)
Si tratta di una specie tappezzante, che si sviluppa fino a 15 cm di altezza con cespi di 30-60 cm di diametro e forma fitti cuscinetti molto decorativi, per terrine da mettere sul terrazzo. Presenta germogli striscianti e foglie opposte, ovate od obovato-cuneate, di colore verde bluastro scuro, coriacee e cigliate alla base; i fiori sono larghi 1-2 cm, a forma di coppa, in varie tonalità di colore dal rosa al porpora; la fioritura dura da aprile fino a luglio. A questa specie appartengono le varietà "Alba", meno robusta della specie tipica, con fiori bianchi, da coltivare in terreni arricchiti con torba o terriccio di foglie, e “Splendens”, con fiori più grandi di quelli della specie tipica, color porpora-cremisi. Occorre prestare particolare attenzione al drenaggio: a tale scopo è opportuno disporre sul fondo del contenitore uno straterello di cocci.
Famiglia: sassifragacee
Origine: emisfero boreale
Esposizione
Durante la stagione estiva, è opportuno evitare l’esposizione al sole diretto nelle ore più calde. In autunno-inverno la pianta va tenuta in posizione luminosa, ma non in pieno sole.
Temperatura
La sassifraga tollera con difficoltà il caldo eccessivo.
Irrigazione
Le innaffiature devono essere abbondanti in primavera-estate, quando cioè è molto caldo, e vanno effettuate 2-3 volte la settimana, spruzzando anche acqua sulle foglie; d’inverno, il composto dev’essere lasciato asciugare tra un’innaffitura e l’altra.
Moltiplicazione
Il metodo migliore di riproduzione è quello di staccare le rosette non fiorifere in maggio-giugno e trattarle come talee. Si tolgono le foglie più basse e si piantano le rosette in una terrina, riempita con un miscuglio di torba e sabbia grossolana in parti uguali, in cassone freddo. Dopo avervi piantato le rosette, si immerge la terrina in acqua; quindi si innaffia moderatamente fino all’aprile successivo; in seguito, si innaffia più ab- bondantemente. Le piantine si invasano singolarmente in settembre, si fanno svernare in cassone freddo e si mettono a dimora nel settembre successivo.
Substrato
Utilizzare un terriccio fertile e ben drenato.
Parassiti/malattie
Gli afidi verdi possono ricoprire le foglie, deformandole e favorendo l’insediarsi delle fumaggini.