Regole semplici per avere un bel tappeto erboso.
Uno degli errori più comuni inizialmente compiuti dai possessori di prato è sottostimarne la manutenzione necessaria; nonostante le tappezzanti non richiedano in genere grossa manutenzione, un certo lavoro è inizialmente necessario per assicurarsi che la pianta attecchisca bene.
Il 1º anno dopo l’impianto è essenziale tenere le infestanti sotto controllo, ed evitare che entrino in competizione con le piante coltivate, 1 pianta infestante sottrae infatti acqua luce e sostanze nutritive, indebolendo il prato e facendogli assumere un aspetto antiestetico. Un buon prato quindi richiede una continua manutenzione che consiste nell’eliminazione delle infestanti nei loro diversi livelli di sviluppo; l’eliminazione può essere fisica tramite l’utilizzo di un sarchiatoio, o chimica mediante prodotti specifici; è una perenne rincorsa tra le forze del bene (noi e il nostro prato…) e quelle del male (piante infestanti…); in realtà quello che noi contrastiamo è un processo perfettamente naturale che consiste nella colonizzazione del terreno da parte delle specie più forti /rustiche.
Una volta che il prato si sia consolidato, e quindi lo sviluppo vegetativo del medesimo sia avviato, non bisogna commettere l’errore di trascurarlo, ma è necessario fornire nutrimento che ne migliora sia l’aspetto sia il vigore.
L’utilizzo di un fertilizzante, meglio se a lento rilascio, effettuato almeno una volta ogni 2 anni, tipicamente all’inizio della primavera, consente di avere piante sane e vigorose, unica precauzione è evitare di bruciare le foglie con il fertilizzante, perché troppo concentrato. Se si vuole evitare l’utilizzo di prodotti chimici, una soluzione più sicura e la pacciamatura effettuata con 5- 10 cm di torba o corteccia polverizzata, oppure ancora utilizzando compost di foglie o compost ben maturo.
Quando piantare
Il periodo migliore per l’impianto va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera; in questo periodo il terreno e ancora ricco di umidità, ma comincia a riscaldarsi, condizione che consente e anzi favorisce la radicazione delle piante.
Evitare di piantare durante l’estate calda e secca, perché il caldo interrompe lo sviluppo delle piante che per difendersi dal calore attuano meccanismi di difesa; personalmente sconsigliamo anche la semina autunnale in quanto le piantine rischiano di essere ancora troppo deboli al sopraggiungere dell’inverno, specie se rigido. Questi consigli sono solo una minima parte del bagaglio di esperienza necessaria per ottenere ottimi risultati, ma tenerne a mente è sicuramente un ottimo modo per cominciare.