Guida ai macro e micro elementi fondamentali per il benessere delle piante.
GLI ELEMENTI NUTRITIVI
Vengono indicati con questo termine tutte quelle sostanze che, presenti nell'aria, nell'acqua o nel terreno, sono necessarie per l'accrescimento delle piante., il carbonio, l'idrogeno e l'ossigeno, vengono prelevate dall'anidride carbonica dell'aria e dall'acqua, mentre tutte le altre vengono assorbite dal terreno. In genere si compie l'errore di ritenere che l'acqua sia l'unico elemento necessario per far crescere bene le nostre piante, in realtà, oltre ai tre elementi citati, vi sono altri dodici elementi indispensabili alle piante per vivere e riprodursi.
Rame, zinco, boro, manganese e molibdeno vengono chiamati microelementi poiché servono alle piante solo in piccolissime dosi, sono tuttavia importanti per lo sviluppo e sono generalmente presenti nel terreno in quantità sufficiente.
Il calcio, il magnesio, lo zolfo e il ferro, vengono utilizzati dalle piante in quantità relativamente più elevate dei microelementi: sono perciò definiti macroelementi secondari per differenziarli dai cosiddetti elementi maggiori o macroelementi principali, e cioè azoto, fosforo e potassio, assorbiti dalle piante in grande quantità; per questo motivo, a la presenza di questi ultimi nel terreno non sempre è sufficiente a soddisfare le esigenze specifiche delle singole specie coltivate. Inoltre, nelle colture in vaso, l'uso di terricci sempre più poveri degli elementi necessari alla vita delle piante, ha fatto sì che, oltre all'arricchimento dei substrati con i macroelementi, si debba ricorrere anche a un equilibrato inserimento di tutti gli altri elementi nutritivi.
FOSFORO (simbolo P)
E' necessario alla pianta per facilitare e accelerare tutti i fenomeni connessi con la fioritura, la fecondazione e la maturazione dei frutti. Favorisce inoltre l'accrescimento dell'apparato radicale ed è molto importante per le prime fasi di sviluppo di tutti i vegetali. Quando si parla di contenuto di fosforo nel terreno, nei concimi o nelle piante non si fa riferimento al singolo elemento, quanto al contenuto in anidride fosforica (P.O), nella quale il fosforo è presente al 44%.
La scarsa disponibilità di questo elemento fa crescere stentatamente le piante; si osserva una colorazione pallida delle foglie, i cui bordi diventano rossastri e tendono a seccarsi. La fioritura viene ritardata e i frutti rimangono piccoli.
AZOTO (simbolo N)
L'azoto stimola l'accrescimento delle piante e arriva al terreno nei modi più vari: attraverso la pioggia e il vento che trascinano con sé l'azoto presente nell'atmosfera; l'azoto viene anche "catturato" dall'atmosfera da parte di particolari microrganismi, detti azoto-fissatori, presenti su molte specie vegetali e in particolare sulle leguminose; attraverso la trasformazione della sostanza organica che raggiunge naturalmente il terreno (foglie o altre parti vegetali in decomposizione) ed infine anche attraverso la concimazione sia organica sia minerale effettuata dall'uomo.
Un bel colore verde scuro dell'apparato fogliare è segno di una presenza equilibrata di questo elemento.
Se presente in quantità troppo elevate e in una forma subito assimilabile (azoto nitrico), può stimolare eccessivamente lo sviluppo delle piante riducendone notevolmente la resistenza alle malattie. Da tenere a mente anche che dosi elevate di azoto nitrico nel terreno possono provocare fenomeni di inquinamento delle falde acquifere sotterranee.
POTASSIO (simbolo K)
Il potassio favorisce la resistenza dei tessuti vegetali al gelo, alla siccità e agli attacchi dei parassiti. Un apporto equilibrato di potassio migliora sapore, colore e consistenza di bacche e frutti e aumenta la loro conservabilità. Il contenuto di potassio nel terreno, nei concimi o nelle piante, viene in genere indicato come contenuto di ossido di potassio (LO), in cui l'elemento singolo è presente al 75%. Quando vi è carenza di potassio nelle piante, si osserva un ingiallimento degli apici e dei bordi fogliari che successivamente necrotizzano. Anche la qualità dei frutti, ed in particolare il colore e il sapore, tende a peggiorare.
MAGNESIO (simbolo Mg)
Il magnesio è spesso sottovalutato, ma è fondamentale in quanto è un elemento essenziale per il colore verde delle foglie, essendo uno dei costituenti della molecola della clorofilla. E' molto importante per la fotosintesi (il processo di nutrizione delle piante per il tramite della luce) e quindi per la vita delle piante. La carenza di questo elemento si manifesta sulle piante a partire dalle foglie più vecchie, che presentano aree decolorate in genere biancastre o giallastre. Mentre le altre carenze, in generale, si possono curare con una adeguata concimazione, quella di magnesio è irreversibile perché la pianta, per sopravvivere,"trasferisce" il magnesio dalle foglie più vecchie e basali (che sacrifica) a quelle giovani e apicali. Somministrando dei concimi a base di magnesio alla pianta, si fermerà la carenza, ma le foglie basali non ritorneranno mai più verdi.
ZOLFO (simbolo S)
E uno dei costituenti di aminoacidi e proteine ed entra perciò nella composizione dei tessuti vegetali. E presente anche in alcuni oli essenziali che conferiscono aroma e sapore ad aglio, cipolla e senape. La carenza di zolfo si manifesta nella piante con sintomi molto simili a quelli dovuti alla carenza di azoto: ingiallimento uniforme delle foglie e crescita stentata.
CALCIO (simbolo Ca)
Viene utilizzato in quantità diverse a seconda del tipo di piante. Esistono infatti specie calciofile (che necessitano di calcio) e specie calcifughe (che non necessitano di calcio); le leguminose, per esempio, sono in genere molto avide di calcio, mentre le specie acidofile (come azalee, rododendri ed ericacee) non crescono bene o non crescono affatto in terreni ricchi di questo elemento (terreni calcarei).
La carenza di calcio si manifesta con caretteristici fenomeni di ingiallimento delle foglie, curvatura e appassimento dei lembi fogliari; l'eccesso si manifesta, soprattutto nelle specie acidofile, con ingiallimento delle foglie.
FERRO (simbolo Fe)
Insieme al magnesio, è uno dei costituenti principali della molecola della clorofilla. Entra anche nella composizione di vari enzimi che regolano i processi vitali delle piante e in particolare la respirazione. Fenomeni di carenza di ferro (detta clorosi) si osservano con frequenza nelle piante coltivate in terreni calcarei le cui foglie assumono una colorazione giallastra, specie nelle foglie più giovani. La carenza di ferro, tuttavia, a differenza della carenza di Magnesio, è reversibile, cioè le foglie ingiallite torneranno a essere verdi, a patto di curare la carenza con gli appositi prodotti,.
MANGANESE (simbolo Mn)
Anche il manganese entra nella composizione della molecola della clorofilla. L'assorbimento di questo microelemento da parte delle piante varia moltissimo da specie a specie ed è favorito se le piante si trovano in terreni acidi. La carenza si manifesta con gli stessi sintomi della carenza di magnesio.
RAME (simbolo Cu)
Il rame svolge nelle piante un'azione complementare a quella del ferro con cui partecipa alla produzione della clorofilla.
E anche un costituente di molti e importanti enzimi, fondamentali per la regolazione dei processi vitali delle piante. La carenza di rame si manifesta con ingiallimenti e formazione di macchie sui lembi fogliari.
ZINCO (simbolo Zn)
Ha un'azione molto importante nella formazione e nello sviluppo dei semi. La disponibilità di questo elemento per le piante si riduce notevolmente in terreni con elevato contenuto di calcio. E molto evidente la sua eventuale carenza in alcuni alberi da frutto, ad esempio in particolare nel pesco, dove le foglie tendono a raggrupparsi a rosetta, e negli agrumi che presentano sulle foglie ampie aree di colore giallognolo.
MOLIBDENO (simbolo Mo)
Rispetto agli elementi citati, è quello che nel terreno e nelle piante è contenuto in minore quantità. Tra le diverse specie vegetali, solo le leguminose utilizzano una quantità relativamente elevata di molibdeno. La carenza di questo elemento si manifesta con maculature e screziature fogliari seguite da deformazioni e appassimenti. Questo tipo di manifestazione è molto evidente su alcune colture orticole in particolare su pomodoro e cavolfiore.
BORO (simbolo B)
Elemento estremamente importante per i vegetali, in quanto partecipa attivamente alla formazione di fiori, frutti e radici, nonché alla fertilità del polline. Si accumula prevalentemente nelle foglie e il suo assorbimento da parte delle radici viene favorito dalla presenza di sostanza organica nel terreno.
La carenza di boro si manifesta sulle piante con necrosi dei germogli, arresto dello sviluppo delle gemme fiorali e imbrunimento dei tessuti che diventano mollicci. Come per il ferro, anche il boro può essere carente per le piante quando vi è eccesso di calcio nel terreno.
OGNI STAGIONE HA IL SUO ELEMENTO , OGNI ELEMENTO HA LA SUA STAGIONE!
Il rapporto fra gli elementi nutritivi contenuti in un concime varia a seconda della stagione di somministrazione del concime slesso. Per esempio, nella fase vegetativa e di accrescimento di una pianta c'è bisogno in genere di più azoto rispetto agli altri elementi. Occorre quindi scegliere un concime che abbia un rapporto fra gli elementi N (Azoto), P (Fosforo), K (Potassio) di 2-1-1, cioè una quantità doppia di azoto rispetto agli altri due elementi. Per la fioritura o perché la pianta irrobustisca sono necessari dei concimi con una quantità più elevata di fosforo e potassio rispetto all'azoto. Per il mantenimento di una pianta si utilizzano normalmente i concimi bilanciati, vale a dire con un rapporto 1-1-1 fra i tre elementi nutritivi .
IN CASA CON MODERAZIONE
Salvo particolari eccezioni, le piante in casa vanno concimate molto meno delle piante che vivono sul balcone perché lo sviluppo negli intemi di solito è inferiore rispetto a quello delle piante coltivare all'aperto. In estate, all'aperto si concima ogni 7-15 giorni, mentre in casa è invece consigliabile concimare con frequenza mensile.
I PERICOLI DEI CONCIMI
Se i concimi vengono utilizzati disciolti in acqua e applicati sulle foglie non dovrebbero mai essere nebulizzati sui fiori aperti perché potrebbero causare delle ustioni (i petali e gli organi fiorali normalmente sono molto più delicati delle foglie), è poi sempre consigliabile somministrare i concimi nelle ore più fresche della giornata e mai nelle ore più calde, sempre per evitare il pericoli di ustioni. Per le piante sensibili, è meglio dimezzare la dose consigliata del concime ed effettuare due applicazioni distanziate di 2-3 giorni.